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Slittino
Slittino, un vivaio florido verso Pyeongchang 2018
A Sochi la medaglia è arrivata da un intramontabile quarantenne, Armin Zoeggeler. Eppure lo slittino è una delle poche discipline degli sport invernali italiani a poter guardare sin da ora con sicuro ottimismo alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018, grazie all’inesauribile vivaio altoatesino che continua a sfornare grandi talenti.
Si riparte naturalmente da Dominik Fischnaller, 21 anni appena compiuti e già in bacheca una vittoria ed un terzo posto nella classifica finale di Coppa del Mondo. Il campioncino di Maranza è ormai stabilmente tra i primi 5 del mondo, come ampiamente dimostrato in questa stagione. Possiede doti di guida fuori dal comune e la fase di spinta, su cui ha già compiuto notevoli passi avanti, potrà solo migliorare. La risposta al dominio del tedesco Felix Loch potrebbe dunque essere italiana.
Sempre nel singolo maschile, crescono bene anche i 20enni Kevin Fischnaller ed Emanuel Rieder, al momento un gradino dietro Dominik, ma comunque con le carte in regola per avvicinarsi alle posizioni che contano. Guardando poi ad un futuro ancora più lontano, andranno seguiti con attenzione due prospetti come Theo Gruber (classe 1996), già vincitore di 3 gare di Coppa del Mondo juniores, e Fabian Malleier (classe 1998).
Molto ottimismo anche per quanto riguarda il doppio. Il prossimo potrebbe essere il quadriennio di Ludwig Rieder e Patrick Rastner, 22 anni il primo, 20 il secondo. Si tratta di un doppio che in stagione ha conseguito con costanza risultati a ridosso del podio, con l’apice del terzo posto di Winterberg. Formidabili in fase di spinta, gli azzurri, una volta acquisita l’esperienza necessaria in questa specialità così complessa, potranno installarsi per diverso tempo tra i big della disciplina. Il prossimo anno vedremo nel circuito maggiore anche Simon Kainzwaldner e Florian Gruber, vincitori della Coppa del Mondo juniores 2013/2014.
Finalmente l’Italia sta per tornare competitiva anche nel singolo femminile. Sandra Gasparini, per un triennio tra le migliori 10 al mondo, non è riuscita a compiere l’ultimo step necessario per avvicinare il podio, anzi quest’anno ha palesato una decisa involuzione. Il futuro tuttavia ci sorride con Andrea Voetter e Sandra Robatscher, due ragazze di grande talento, rispettivamente oro e argento agli ultimi Mondiali juniores. In un paio di stagioni le due azzurre (entrambe classe 1995), con l’esperienza derivante dal gareggiare a tempo pieno in Coppa del Mondo, potrebbero arrivare ai vertici della specialità. Interessanti anche Maria Schwarz (1995) e Jasmin Welscher (1996). Insomma, il lavoro della ex-fuoriclasse azzurra Gerda Weissensteiner, da anni alle prese con il rilancio del vivaio femminile, sta cominciando a dare i suoi frutti.
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federico.militello@olimpiazzurra.com