Biathlon
Sochi 2014, Biathlon. Fratelli d’Italia: una storica staffetta mista di bronzo!
Non succede, ma se succede…ed è successo. L’alba di un nuovo giorno per il movimento del biathlon. Finalmente la tanto attesa medaglia è arrivata: il quartetto azzurro Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer ha conquistato una storica medaglia di bronzo nella staffetta mista dei Giochi Olimpici di Sochi, che mancava dall’argento Pieralberto Carrara nella 20 km di Nagano nel 1998. Un’impresa quella dei nostri atleti, capaci di lottare con i migliori in ogni frazione e venendo superati unicamente dalle due nazioni favorite, la Norvegia (Berger, Eckhoff, Bjorndalen e Svendsen) e la Repubblica Ceca (Vitkova, Soukalova, Soukup, Moravec).
Poi gli azzurri: in prima frazione una fantastica Dorothea Wierer. La Doro nazionale, non al meglio della condizione per via di un’infiammazione alla gola e per la febbre avuta in settimana, ha sparato come sa fare, coprendo un solo bersaglio con le ricariche. Il cambio per Karin Oberhofer è avvenuto in scia a Tora Berger, rimanendo a contatto con la testa. La 28enne di Velturno poi ha sfoggiato due ottime serie, con l’unico errore condizionato dal fatto di aver provato a inseguire la Ceca Soukalova, che in seconda frazione ha rimontato molti secondi. Al cambio è il turno degli uomini: Dominik Windisch ha un distacco dalla testa di 30 secondi, ma allo stesso tempo un vantaggio superiore ai 30 secondi. Il limbo in cui si trova e la tensione del momento lo fanno sbagliare complessivamente 4 volte (una a terra e tre, con un brivido, in piedi). Il distacco dal tedesco Bohm è comunque confortante, mentre la Francia è lontana.
Infine proprio lui, l’azzurro più atteso: Lukas Hofer è partito in tranquillità, gestendo il distacco e il vantaggio senza forzare. Il primo poligono è solido e veloce, con il tedesco alle spalle che rischia il tutto per tutto con successo. I trenta secondi comunque ci dividono da Schempp quando il 24enne di Mantana si appresta all’ultimo poligono. Il 5/5 e il sorriso della consapevolezza di aver compiuto un risultato storico quanto meritato, per quello che abbiamo saputo dimostrare in queste Olimpiadi. Eccellente, come sempre, il lavoro dei nostri Skimen, nel contributo a questo grande risultato e ai nostri tecnici, che hanno lavorato per questo risultato sin da quest’estate, dal ritiro di Bessans a oggi, perchè un’Olimpiade così non si prepara per caso, da protagonisti.
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