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Sochi 2014
Sochi 2014, che figuraccia in slalom! E nello short track…
Giornata amara per l’Italia alle Olimpiadi di Sochi 2014, ma c’è modo e modo di perdere…
Partiamo dal biathlon. Il sesto posto della staffetta femminile rappresenta un risultato lusinghiero, anche se le premesse, con il bronzo iridato dello scorso anno e la partenza scintillante di Dorothea Wierer, addirittura in testa al primo cambio, lasciavano presagire qualcosa di meglio. Purtroppo le azzurre hanno disputato tre ottime frazioni, mentre Nicole Gontier ha denotato tutti i limiti al poligono evidenziati per una stagione intera. In staffetta si vince e si perde in quattro, sembra una frase banale, ma serve per sottolineare come l’Italia debba ancora compiere notevoli passi avanti per installarsi con costanza tra le nazioni di vertice. Il futuro ci arride, con una Wierer sempre più sicura dei propri mezzi, una Oberhofer entrata in una nuova dimensione e diverse giovani che hanno tutto per emergere come le sorelle Alexia e Carmen Runggaldier e Lisa Vittozzi. La stessa Gontier resta un prospetto di grande interesse su cui lavorare: una volta trovata la stabilità in fase di tiro, potremmo ritrovarci una biathleta con i fiocchi, lei che nella passata stagione ha mostrato un passo importante sugli sci. Insomma, la mancata medaglia odierna costituisce forse una ‘batosta’ salutare per un gruppo giovane e dalle prospettive smisurate. Una menzione d’onore per Michela Ponza, che a 35 anni ha disputato oggi la sua ultima gara olimpica della carriera, regalando il solito sprazzo di classe un due serie al poligono immacolate: un grazie ad una grande di questo sport, che per tanti anni ha retto le sorti del movimento femminile quasi da sola.
Nello slalom speciale femminile di sci alpino si è materializzata la figura peggiore di queste Olimpiadi per l’Italia: nessuna azzurra al traguardo. Un risultato che da solo spiega il nulla in cui questa disciplina è piombata da oltre 10 anni, ma per il quale nessuno sembra interessato alla ricerca di una soluzione. Manca una scuola, una specializzazione. lo dimostra il fatto che la nostra unica slalomista vera è Chiara Costazza, trentenne molto probabilmente alla sua ultima apparizione a cinque cerchi. Il resto è buio. Questa situazione è la medesima, come detto, da oltre un decennio. Si spera che finalmente, a partire da maggio, la Federazione possa avviare un progetto serio e convincente, lavorando dalle ragazzine (con le 20-25enni è già troppo tardi…) con tecnici di livello, se necessario anche stranieri. Episodi come quello odierno non devono ripetersi, in quanto indegni di una nazione (alpina…) dal blasone e dalla tradizione dell’Italia.
Infine lo short track, con una contestatissima penalità che ha messo fuori gioco Arianna Fontana sin dai quarti di finale dei 1000 metri. La 24enne valtellinese torna a casa con 3 medaglie, ma non nascondiamo un pizzico di rammarico. Il motivo è semplice: l’impressione è che l’azzurra non abbia (incolpevolmente…) potuto mostrare tutte le sue potenzialità. In tre gare su quattro (500, 1000 e staffetta), Arianna è stata stesa dall’avversaria di turno. L’auspicio è che ora la Fontana metta da parte i propositi di ritiro e prosegua per altri 4 anni: alle sua spalle, infatti, non si vede quasi nulla né al maschile né al femminile, come d’altronde hanno evidenziato queste stesse Olimpiadi. Dunque lo short track potrebbe piombare in un pericoloso anonimato. Nella speranza di poter contare ancora sulla nostra fuoriclasse, anche in questo caso lanciamo un grido d’allarme: non è possibile non essere lungimiranti, cullandosi sui successi presenti senza investire nei giovani, senza i quali non esiste un futuro.
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federico.militello@olimpiazzurra.com
Luca46
22 Febbraio 2014 at 11:21
Concordo con voi. Non ci si può lamentare. Chi ha seguito gli sport invernali sa che il livello era questo. Se si lavora bene in Corea raccogliremo molti frutti. Mi scoccia però concludere senza ori.
MARIO82
22 Febbraio 2014 at 02:09
Non e’ stata un’olimpiade memorabile per l’Italia ma neanche da buttare , abbiamo vinto più medaglie che a Vancouver. I risultati sono abbastanza in linea con la stagione …. certo e’ mancato l’acuto che magari poteva arrivare dallo snowboard (c’e’ ancora Fischnaller domani) o magari uno di quegli ori a sorpresa che si vedono sempre all’olimpiade e con un pizzico di fortuna in più poteva arrivare.
Per quanto riguarda la gara odierna di Arianna Fontana sinceramente non mi sembrava che ci fosse una scorrettezza né da parte sua né della cinese , purtroppo era capitata in una batteria davvero difficile….. personalmente mi rimane la grande amarezza della finale dei 500 metri dove non ha potuto giocarsi l’oro al meglio delle sue possibilità.
Che lo slalom femminile sia in difficoltà da tanti anni (a parte qualche risultato quà e là di Gius , Moelgg Costazza , Curtoni) lo sappiamo e speriamo davvero che cambi qualcosa.
La crescita della nazionale di Biathlon (che abbiamo visto più competitiva che mai) e’ forse la nota più positiva e speriamo che questo bellissimo ma crudelissimo sport diventi un po’ più popolare.
Infine faccio notare però che molte delle medaglie sono state ottenute da atleti che si ritireranno o che difficilmente arriveranno alle prossime olimpiadi e questo preoccupa.
Coni.84
21 Febbraio 2014 at 22:00
Meno male che è gia’ venerdi’…sta per finire questo strazio…finiscono ste maledette olimpiadi…è una vergogna che una nazione come l’ italia chiuda con zero ori, unica nazione tra le grandi………….e pensare che qualcuno pensava che poteva andare anche peggio mah….cmq complimenti a SPORT ILLUSTREDED che non ha beccato un pronostico sulle nostre medaglie vedi Pellegrino argento e Fontana argento sui mille proprio nella gara dove è caduta…;) Ora chiudiamo il sipario è rifondiamo…tutto i giovani ci sono……credo che abbiamo toccato il fondo ma sn sicuro che fra quattro anni saremo di nuovo nei dieci nel medagliere….cmq ad occhio e croce ci mancano Due ori vedi INNERHOFER in discesa e FONTANA nei 500….il resto tutte medaglie sudate….ma ne abbiamo perse tante vedi PITTIN (incredibile il suo caso 4 anni fa a 20 bronzo e sembrava dovesse spaccare il mondo) e sopratutto il vergognoso TEAM dello slittino…e chissa’ come sarebbe andata a finire con VISENTIN in finale…..per il resto tutti quarti posti meritati …un podio di SIMONCELLI o della FANCHINI sarebbero stati una sorpresa….
NunzioV
21 Febbraio 2014 at 22:14
Dare del vergognoso alla squadra di slittino mi sembra esagerato. Così come sembrano esagerate le tue esternazioni. Se davvero in queste due settimane hai visto solo uno strazio mi spiace per te perchè significa che non sei riuscito a vivere le emozioni che tanti, tanti nostri azzurri ci hanno regalato.
I risultati ottenuti dai nostri atleti, così come quelli dei loro avversari, sono in linea con quelli ottenuti nelle varie coppe del mondo.
Andry84
22 Febbraio 2014 at 09:31
Ancora con questi commenti…….Ma che strazio , questa è stata un’ Olimpiade da 6,5 per l’ Italia.Manca l’ oro?Va bene, ma i 6 centesimi in discesa o la Christie che butta giù la Fontana nei 500 fanno cambiare il giudizio sulle prestazioni degli atleti?Abbiamo vinto 8 medaglie e più o meno rappresentano il nostro valore attuale e cn un pizzico di fortuna in più potevamo andare in doppia cifra (vedi team relay definita vergognosa che è finita fuori dal podio solo per un deficit di materiali che sicuramente è colpa dello staff ma non degli atleti).Sul fatto dei futuri ritiri dei medagliati non ne sarei così convinto:Arianna Fontana non ha ancora 24 anni, probabilmente si prenderà un anno di riposo magari anche per maternità, ma secondo me rientrera’ allo stesso livello di adesso, Inner non è detto che non arrivi in Corea dove avrebbe 33 anni che per uno sciatore non sono così tanti ma comunque alle spalle c’è Dominik Paris che in questi giochi è stato limitato da problemi fisici, nello slittino per il futuro siamo messi bene, non ci sarà più Armin ma ci sarà Fischnaller, abbiamo 2 doppi in rampa di lancio e le ragazze junior che promettono bene, la squadra di biathlon sia maschile che femminile può solo crescere così come quella di combinata nordica, Giovannini e Nenzi nello speed skating sono 2 ragazzi di grande talento, le squadre snowboardcross sono in vetta al mondo e composte da atleti molto giovani, Nani e De Aliprandini sono 2 gigantisti impostati per fare bene nel gigante attuale.I pronostici di Sports Illustrated non vanno neanche guardati, Pellegrino su questo tracciato aveva pochissime possibilità di andare a medaglia e infatti è saltato già in semifinale.Queste Olimpiadi sono più che sufficienti e bisogna lavorare nel modo che tutti i talenti che abbiamo nelle varie discipline(e sono tanti) arrivino più preparati possibili ai prossimi giochi passando per Coppa del Mondo e mondiali di questo quadriennio(perchè prima di dare giudizi bisognerebbe seguire questi sport durante tutti gli inverni)
Luca46
21 Febbraio 2014 at 21:37
Dimenticavo una cosa come a Vancouver siamo agli sgoccioli sperando nel miracolo di San Giuliano.
Luca46
21 Febbraio 2014 at 21:36
Mi è piaciuta molto la menzione alla Ponza, più che mai doverosa. Il contatto della Fontana non sono così convinto della scorrettezza della cinese a prima vista. Mi è sembrata più che Arianna abbia cercato di recuperare la posizione ma non è riuscita ad infilarsi. Non mi voglio però sbilanciare vorrei prima rivederlo più volte.
ale sandro
21 Febbraio 2014 at 19:40
Demenziale la squalifica della Fontana nei 1000 metri , ma forse non conosco a fondo le regole.Sta di fatto che se togli le mani dalla posizione per cercare il contatto con un’avversaria in curva, che si tratti di keirin ,atletica o short track per me è squalifica della Fan Kexin ,tra l’altro a digiuno di podi finora in rassegna. Si vede che doveva andare così. Brava lo stesso l’azzurra portabandiera alla chiusura, e spero davvero ci ripensi riguardo il ritiro , per puntare all’olimpiade coreana. Sullo slalom femminile,se penso a 4 anni fa a circa metà della seconda manche con la Moelgg a giocarsi una medaglia pesante mi viene tristezza. Un applauso alla Ponza che chiude,grazie anche a lei per aver retto davvero quasi da sola il confronto con le atlete straniere per tanti anni.