Sochi 2014

Sochi 2014: la magia del sacro fuoco

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Stasera la magia si ripeterà ancora una volta: il braciere verrà acceso, il sacro fuoco scintillerà, la torcia avrà ufficialmente ultimato il suo viaggio di 65.000 km (con tanto di avventura nello spazio grazie ai cosmonauti russi) e la XXII edizione dei Giochi Olimpici invernali avrà ufficialmente inizio.

Miliardi di persone, tramite la televisione o le nuove tecnologie, assisteranno all’evento e seguiranno passo dopo passo ogni gara, ogni pattinata, ogni discesa, ogni spinta alla slitta. Anche chi abitualmente non segue queste discipline sarà giocoforza coinvolto in questa ipnosi collettiva che da sempre è data dalle Olimpiadi, trepidante per gli atleti della propria nazione, pronto ad esultare o a disperarsi per un centesimo di secondo, per un mezzo punto assegnato dai giudici, per un errore millimetrico al poligono di tiro. Saranno lacrime e sudore, sorrisi e urla, abbracci e tuffi nella neve, inni nazionali e bandiere: saranno anche infinite discussioni e polemiche per il particolare clima geopolitico della Russia, ma non è di questo che ci vogliamo occupare oggi.

Più di tutto, le Olimpiadi saranno catarsi. Già, una parola di origine greca, come greca è l’origine delle stesse Olimpiadi: quel momento di purificazione, morale e materiale, in cui ci si libera dei propri sentimenti e dei propri sogni esternalizzandoli, vivendoli…anche su altre persone. Perché tutti abbiamo pensato almeno una volta, da bambini, “vorrei fare lo sportivo”; e quando il meglio dello sport mondiale si riunisce, ogni due anni con l’alternanza estate-inverno, per l’appuntamento più importante, tutti lo viviamo e lo partecipiamo come se fossimo lì anche noi. Come se fossimo noi ad essere al cancelletto di partenza, noi a dover stupire la giuria, noi a non poterci permettere la benché minima incertezza. Una lunga catarsi collettiva che vive nel magico tempo di accensione del sacro fuoco, queste sono le Olimpiadi: sperando che il cielo, anche nelle lontane terre russe, sia tinto…d’azzurro.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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