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Sochi 2014: lo skiathlon, un affare per Dario Cologna! 12^ uno stoico Di Centa
Campione mondiale a Val di Fiemme 2013, campione olimpico a Sochi 2014. Un anno dopo, il padrone dello skiathlon è sempre lui, Dario Cologna. Il fuoriclasse elvetico apre con il suo secondo oro a cinque cerchi il programma dello sci di fondo maschile, al termine di una gara tatticamente perfetta e gestita splendidamente dal primo all’ultimo chilometro, quando ha messo tutti in riga sull’ultima salita. Il trionfo della classe sopraffina e della sagacia tattica, davanti ad un Marcus Hellner rimasto nascosto per l’intera stagione ma argento nel momento più importante e davanti al dominatore della Coppa del Mondo, Martin Johnsrud Sundby, sempre pronto a fare la voce grossa e alla prima medaglia olimpica.
La gara resta su ritmi compassati per pochi km, perché Poltoranin e Dotzler prima e Sundby poi scremano progressivamente il gruppo, in cui restano una ventina di atleti tra cui un tenace Di Centa (quinto al cambio degli sci), pimpante così come De Fabiani nella frazione in classico, mentre è Clara a pagare dazio dei materiali probabilmente non ottimali e l’alternato, da sempre ostile al brunicense. Johannes Duerr prova a fare il ritmo nel pattinato, ma l’austriaco non fa selezione e all’ultimo giro il gruppo di testa conta di fatto tutti i favoriti della vigilia e uno splendido Di Centa. La penultima (durissima) salita taglia fuori definitivamente il grande sconfitto di giornata, Petter Northug (solo 17° al traguardo), e lancia verso la conquista della medaglia un quartetto formato da Hellner, Vylegzhanin, Sundby e Cologna, ma sull’ultimo strappo è Super Dario a far saltare il banco e ad involarsi da solo verso la gloria. All’imbocco del rettilineo finale l’elvetico si ritrova da solo, alle porte del paradiso, e resiste al ritorno di Marcus Hellner negli ultimi metri. Lo svedese è argento dopo l’oro di Vancouver, mentre Martin Johnsrud Sundby brucia in volata Maxim Vylegzhanin per il bronzo, simbolo di una Russia ancora deludente e battuta.
Quinto è Ilia Chernousov, autore di una gran rimonta a skating, davanti al francese Jean-Marc Gaillard, allo svedese Daniel Richardsson, all’austriaco Duerr e ad un altro transalpino, Maurice Manificat. Chiude la top ten lo svedese Lars Nelson, davanti ad uno delle grandi delusioni odierne, l’idolo di casa Alexander Legkov. Alle spalle del russo, in dodicesima posizione, brilla la stella dell’indomito Giorgio Di Centa, dodicesimo a 28.3″ dal vincitore e ancora trascinatore della Nazionale a 42 anni, con una prestazione di livello assoluto specialmente in alternato. Sono mancate le forze per tentare un attacco nel finale, ma soprattutto in chiave staffetta la sua gara è ossigeno puro per le speranze azzurre. Dal vecchio al bambino, l’Italia può essere soddisfatta anche dell’esordio olimpico di Francesco De Fabiani, caparbio nel resistere a skating e nel chiudere in 22esima posizione. Molla completamente nella frazione a skating, dopo una negativa parte in classico, Roland Clara, solo 30esimo ad oltre 2′.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com