Sochi 2014
Sochi 2014: lo spettacolo del Paese più grande del mondo
Grande spettacolo allo Stadio Olimpico Fišt di Soči, per l’apertura della ventiduesima edizione dei Giochi Olimpici invernali. Davanti agli occhi del Presidente russo Vladimir Putin e di quello del CIO Thomas Bach, gli atleti, i grandi protagonisti dell’evento, hanno sfilato partendo dal centro dello stadio, che si è trasformato in un planisfero per l’occasione. Le ottantotto delegazioni si sono alternate tra grandi e piccole con pari dignità, tutte accolte con grande entusiasmo: a farsi notare sono stati i tedeschi, guidati dalla portabandiera Maria Riesch, con la loro divisa arcobaleno, ma anche le piccole Bermuda hanno fatto la loro figura entrando con il tradizionale pantaloncino al ginocchio. Sfilata anche di grandi stilisti, con Armin Zoeggeler e gli azzurri vestiti da Armani, i francesi da Lacoste e gli statunitensi da Ralph Lauren, mentre un caloroso applauso è stato riservato alla folkloristica Giamaica, prima di chiudere con l’ovazione per la squadra di casa.
Un viaggio culturale ha poi portato gli oltre quarantamila spettatori ed i milioni di telespettatori dalla Grecia, storica patria delle Olimpiadi, fino alla Russia: duecento anni di storia del più grande Paese del mondo sono state riassunte magistralmente da un connubio di musiche e balletti, dall’Impero Zarista alla Rivoluzione d’Ottobre, dall’Unione Sovietica fino alla Federazione Russa di oggi, le tre grandi fasi della storia russa si sono susseguite ricordando grandi eventi come la conquista dello spazio da parte del genere umano attraverso la tecnologia sovietica.
Prima che Vladimir Putin dichiarasse l’apertura ufficiale dei Giochi, Thomas Bach ha fatto il suo primo discorso olimpico da Presidente del CIO, non senza ricordare i valori olimpici di eguaglianza nella diversità e di rispetto degli altri, sottolineando proprio questa varietà che è anche la ricchezza al genere umano: un messaggio lanciato a tutti, ma che in questo momento ed in quel luogo non può che far pensare ad una critica mirata alle leggi omofobe promosse dal governo russo.
Una cerimonia che ha invogliato anche i meno appassionati di storia a scoprire la cultura del Paese che per le prossime due settimane sarà al centro del mondo, stimolando la voglia di conoscenza nei confronti di una terra che ha davvero tanto da offrire sotto numerosi aspetti storici, culturali e artistici.
Il tutto si è concluso con l’immancabile accensione del braciere olimpico, accompagnato dalle musiche di Čajkovskij: le mani della pattinatrice Irina Rodnina e dell’hockeista Vladislav Tret’jak, due simboli della storia sportiva russa, hanno congiuntamente inaugurato questi Giochi. Da domani, e fino al 23 Febbraio, la fiamma veglierà sugli atleti che si daranno battaglia sulle nevi e sul ghiaccio delle Olimpiadi.
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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com