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Sochi 2014

Sochi 2014: quante medaglie per l’Italia alle Olimpiadi invernali?

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1 oro, 1 argento e 3 bronzi. Fu il magro bottino dell’Italia alle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010. Il Bel Paese chiuse sedicesimo nel medagliere, uscendo dalla top10 trent’anni dopo Lake Placid 1980.

Per trovare invece un numero di allori inferiore, bisogna tornare a Sarajevo 1984, quando giunsero appena due medaglie, seppur entrambe d’oro.

A Sochi 2014 l’obiettivo principale sarà migliorare Vancouver, anche se nessun azzurro/a parte con i favori del pronostico per vincere una medaglia d’oro. Quasi impensabile, a tal proposito, un ingresso tra le prime dieci: servirebbero 4-5 ori, obiettivo fuori portata per l’Italia attuale.

Secondo Olimpiazzurra la selezione tricolore vincerà ben 8 medaglie (clicca qui per il medagliere), con zero ori. Il totale scende a 6 per la nota rivista americana Sport Illustrated (qui i loro pronostici), concorde nell’affermare come gli azzurri resteranno all’asciutto quanto a vittorie.

Realisticamente, dunque, il bilancio finale dell’Italia a Sochi 2014 potrebbe assestarsi dalle 4 alle 8 medaglie. Migliorare Vancouver, dunque, non sarà così scontato, soprattutto sarà davvero arduo far risuonare l’Inno di Mameli in Russia.

Vediamo nello specifico le possibilità di medaglia azzurre nelle singole discipline.

Sci alpino: nella velocità maschile, Innerhofer, Fill ed Heel possono far bene in discesa, superG, con qualche speranza anche per la supercombinata (non per Heel). Da valutare le condizioni di Dominik Paris, costantemente alla ricerca della forma migliore dopo la caduta del mese di dicembre in Val Gardena. E’ chiaro che il norvegese Svindal sarà il grande favorito per portarsi a casa almeno 2 ori. Risicate le chance nelle discipline tecniche, riposte per lo più in Roberto Nani (gigante) e Patrick Thaler (slalom). Il Manfred Moelgg visto nelle ultime uscite non sembra da podio, tuttavia è noto come l’altoatesino sappia esaltarsi nelle grandi occasioni. Discorso simile per Nadia Fanchini nella velocità femminile, mentre in gigante le attese saranno tutte per Federica Brignone. Nel complesso, è lecito attendersi un paio di medaglie dallo sci alpino.

Sci di fondo: chi può giocarsi realmente qualche carta da medaglia è Federico Pellegrino nella sprint a tecnica libera. Se dovesse arrivare una medaglia in qualsiasi altra competizione, sarebbe una grossa sorpresa. Azzurri, stupiteci…

Biathlon: Lukas Hofer e Dorothea Wierer reciteranno il ruolo degli out-siders in pressoché tutte le gare, l’altoatesina in particolar modo nelle prove con 4 poligoni. E’ chiaro che, per salire sul podio, servirà una gara perfetta. L’Italia punta molto sulla staffetta mista, anche se almeno 4-5 nazioni sembrano superiori. Qualche chance anche per il quartetto femminile, già bronzo iridato nel 2013.

Slittino: inutile nasconderlo, ci si affida al ‘Cannibale’ Armin Zoeggeler, a caccia della sua sesta medaglia olimpica consecutiva, un record assoluto in Italia. Sulla carta il tedesco Loch ed il russo Albert Demchenko sembrano avere qualcosa in più, ma il 40enne altoatesino può legittimamente puntare almeno ad un bronzo. Si giocherà le sue carte anche Dominik Fischnaller, mentre in doppio i veterani Oberstolz-Gruber ed i promettenti Rieder-Rastner tenteranno di inserirsi in una difficile corsa al podio. Per quanto riguarda il team-relay, l’Italia potrebbe pagare a caro prezzo il distacco di Sandra Gasparini dalle migliori specialiste del singolo femminile.

Snowboard: speranze affidate quasi in toto al cross, con le punte di diamante Omar Visintin e Michela Moioli. Difficile credere in Roland Fischnaller nel parallelo, apparso in deciso regresso in questa stagione, mentre un Aaron March al top può provarci nel PSL.

Combinata nordica: la ragione dice che non è possibile, il cuore ci crede. Alessandro Pittin, per ripetere (o magari migliorare) l’exploit di 4 anni fa, ha bisogno del salto della vita. Considerando che grandi fondisti come Frenzel e Moan hanno compiuto passi da gigante dal trampolino, il carnico non potrà permettersi un distacco superiore ai 30 secondi dopo la prima frazione per giocarsi qualcosa di importante. Sulla carta, dunque, possibile una top10, per qualcosa di più servirebbe una vera impresa.

Short track: una delle discipline chiave dell’intera spedizione. Arianna Fontana è ormai matura per consacrarsi tra le grandissime di questa disciplina anche a livello olimpico. La valtellinese ha dichiarato di puntare a tre finali, il che significa aspirare a ben tre medaglie individuali. Anche la staffetta femminile è da podio. Possibilità anche per Martina Valcepina nei 500 metri.

Pattinaggio artistico: per una medaglia, oggettivamente, è dura. Sia Carolina Kostner che la coppia di danza Cappellini-Lanotte possono provarci, ma la concorrenza numerosa ed agguerrita fa propendere per un piazzamento ai piedi del podio.

Speed skating: Mirko Nenzi out-sider di lusso nei 1000 metri. Con una gara senza sbavature e qualche controprestazione altrui, il veneto potrebbe stupire.

NB: le discipline non citate non hanno, a nostro parere, possibilità di medaglia.

Ricapitolando: 2 sci alpino, 1 slittino, 1 snowboard, 2 short track. Sei medaglie complessive: questo l’obiettivo realistico dell’Italia a Sochi 2014, che migliorerebbe Vancouver di una unità. Chissà se il Coni ci metterebbe la firma…

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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