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Sochi 2014, Sci Alpino: Stefano Gross è quarto per 5 centesimi, vince Matt!
Mario Matt gestisce, nella seconda manche dello slalom speciale di Sochi 2014, il grande margine di vantaggio maturato nella prima discesa. Lo gestisce alla perfezione tra i pali snodati in un disegno killer studiato da Ante Kostelic che ha messo in difficoltà diversi interprete della disciplina. Può rammaricarsi, ancora una volta l’Italia, per l’ottava volta ai piedi del podio da quando il braciere olimpico splende su Sochi.
L’austriaco non era mai riuscito a conquistare una medaglia olimpica nonostante si sia importo per ben 15 volte in Coppa del mondo, e l’ha fatto con una freddezza quasi disumana, riuscendo a giostrare perfettamente le linee in uno slalom di una cattiveria quasi crudele. La medaglia d’argento è andata al suo connazionale Marcel Hirscher, opaco nella prima manche ma brillante nella seconda: la sua rimonta si è fermata a 28 centesimi dal gradino più alto del podio, il suo vero obiettivo nonostante il nono posto della prima discesa. Ottima prova, che è valsa il bronzo, anche per il giovane norvegese Henrik Kristoffersen, addirittura quindicesimo a metà gara: la sua freschezza, forse l’incoscienza dei suoi 19 anni, l’hanno trascinato in una rimonta pazzesca, che l’ha portato sul gradino più basso del podio di fianco a a due mostri sacri della disciplina. Il tempo è dalla sua parte.
Ancora una volta, l’Italia deve accontentarsi del quarto posto, quello che ai Giochi Olimpici lascia l’amaro in bocca. Specialmente quando la medaglia dista soli 5 centesimi. L’impresa è stata sfiorata da Stefano Gross, sul podio al termine della prima manche e vicinissimo anche nella seconda. Una medaglia sperata, forse quasi meritata per la capacità di fare un ottimo tempo in entrambe le discese quando sulla pista erano già presenti diverse tracce lasciate dagli avversari scesi prima di lui. A volte la storia, la leggenda, il successo distano pochi centesimi di secondo. L’azzurro è giovane e può rifarsi, ma il rammarico resta.
Ha chiuso con lo stesso tempo dell’azzurro anche il tedesco Fritz Dopfer, staccato di 88 centesimi dalla vetta e seguito, nell’ordine, da Adam Zampa (suo il miglior tempo di manche), Markus Larsson e Mattias Hargin, a loro volta appaiati in settima posizione.
Non c’è stato nulla da fare per gli altri azzurri impegnati in gara: sia Giuliano Razzoli che Manfred Moelgg, infatti, sono caduti nei tranelli infernali della tracciatura già nella prima parte della pista. Nessuno dei due, in ogni caso, ha dato l’impressione di poter fare la differenza sul pendio russo per come andava interpretato nella giornata odierna.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com