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Sochi 2014, slittino: si comincia! Zoeggeler insegue la storia

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Al confine tra cielo e terra, sullo sfondo un orizzonte nebuloso che, diradandosi, lascia spazio all’Eden. La gloria sportiva dona l’immortalità, fa sì che un nome non venga dimenticato.

Armin Zoeggeler, è un eroe antico, quasi mitologico. Un novello Eracle che insegue la leggenda che non perisce. Mai nessun italiano ha vinto medaglie in sei edizioni dei Giochi Olimpici invernali consecutive. Il Cannibale ci è riuscito per cinque volte, da Lillehammer 1994 a Vancouver 2010, con 2 ori, 1 argento e un bronzo. A Sochi ha l’occasione per scolpire indelebilmente il suo nome sull’Olimpo dei giganti.

Il grande momento è giunto: oggi alle 15.30 inizierà la prima delle quattro manche che assegnerà il titolo del singolo maschile di slittino (clicca qui per il programma completo). Una competizione impegnativa, estenuante per il fisico e la mente, dove ad imporsi sarà senza ombra di dubbio lo slittinista migliore.
Rispetto ad una normale competizione di Coppa del Mondo, infatti, non si gareggia su due discese, bensì su quattro, esattamente il doppio. La costanza di rendimento assumerà dunque una valenza cruciale, decisiva. Anche un solo errore, infatti, potrebbe compromettere l’intera Olimpiade.

Al via sono presenti i vincitori delle ultime tre edizioni: Armin Zoeggeler (2002 e 2006) ed il tedesco Felix Loch (2010). Germania e Italia, inoltre, sono le padrone storiche della disciplina a livello olimpico: su 13 titoli assegnati, 9 sono stati conquistati dai teutonici, 3 dagli azzurri ed un solo dall’Austria.

Se nel 2010 colse un successo piuttosto sorprendente, questa volta Loch si presenta al via con i crismi del favorito d’obbligo. Il vincitore della Coppa del Mondo ha impressionato nel corso delle prove, sempre supportato dai sapienti materiali realizzati da Georg Hackl. Il 24enne, inoltre, non sembra temere le quattro manche, avendo raggiunto una continuità spaventosa, quasi immune dagli errori. Molto alte, dunque, le possibilità di bissare il titolo di Vancouver.

In seconda piazza nella griglia di partenza troviamo Albert Demchenko, 42 anni. L’intramontabile russo, dopo la medaglia di legno del 2010, ha preparato questa Olimpiade casalinga con meticolosità e non tralasciando alcun particolare. Conosce ogni segreto di questo budello, compresi i materiali migliori da utilizzare in qualsiasi condizione climatica. Non ci stupiremmo se in qualche manche Demchenko riuscisse anche fare meglio di Loch. L’unico dubbio inerente all’idolo locale riguarda la tenuta sulle quattro manche: in passato, infatti, più volte il campione del mondo del 2005 ha denotato alti e bassi che ne hanno influenzato la carriera.

Dietro Loch e Demchenko, Armin Zoeggeler sembra avere le carte in regola per dare l’assalto almeno ad un bronzo. Per esperienza, classe e carisma, il 40enne altoatesino è forse il più adatto ad una competizione articolata su ben quattro discese. Il fuoriclasse italiano, autore del terzo tempo nell’ultima prova, ha dichiarato di aver trovato i materiali giusti ed il fatto che si gareggi nel tardo pomeriggio/sera, con temperature più basse, potrebbe favorire il rendimento delle slitte azzurre. Insomma, Zoeggeler certamente in lotta per il podio, difficile per il gradino più alto, anche se in un’Olimpiade le sorprese sono sempre dietro l’angolo…

Dietro i primi tre candidati alle medaglie, un gruppo piuttosto folto di out-siders pronti ad inserirsi nella lotta alle primissime posizioni. Tra questi sicuramente il nostro Dominik Fischnaller, andato in crescendo durante le prove, ma attenzione anche ai tedeschi David Moeller ed Andi Langenhan, forse gli avversari più pericolosi per Zoeggeler in un’ipotetica rincorsa al bronzo.

Nelle discese di allenamento hanno ben figurato anche austriaci e lettoni, la cui tenuta sulle quattro manche sarà però tutta da valutare.

Il tempo dei pronostici è finito: dalle 15.30 avremo i primi responsi inappellabili della pista. Con un eroe antico a caccia dell’immortalità.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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