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Sochi 2014 | Snowboard: promossa l’Italia lottatrice

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L’Italia dello snowboard esce da Sochi 2014 senza medaglie, ma con un voto sicuramente positivo per il carattere mostrato in ogni gara. Basta pensare, purtroppo, alle conseguenze per i nostri atleti: Michela Moioli, in piena corsa per il bronzo nel cross femminile, attacca senza calcoli e cade, rompendosi il crociato del ginocchio. Omar Visintin, invece, lascia in Russia un’infrazione dell’anca e ora rischia di perdere la Coppa del Mondo. Sacrifici e dolori, ma con un chiaro obiettivo in mente: il podio olimpico, la gloria sportiva. Che purtroppo non è arrivata, ma non devono mancare gli applausi per i ragazzi guidati dal direttore tecnico Cesare Pisoni.

Applausi anche per Luca Matteotti, sempre bravo a crederci fino all’ultimo in ogni heat del cross maschile. In finale, l’altoatesino ha però ricalcato la gara di Michela Moioli della domenica prima: partenza lenta e tentativo di rimonta finale, finito nelle reti a causa di una scivolata nel tentativo di provare il tutto per tutto. Atteggiamento corretto, sfortuna in agguato: altro sesto posto per l’Italia, piazzamento soddisfacente che però non può non bruciare giunti ad un passo dal profumo della medaglia.

Discorso simile, se non ancor più beffardo, per lo snowboard alpino. Il PGS, ne sono consapevoli anche gli atleti stessi, è stato preso come una sorta di allenamento in vista del vero obiettivo, il PSL. In più, la neve ghiacciata ha rovinato la prima gara, togliendo di scena tanti big fin da subito soprattutto al maschile. Comunque, la scelta si è rivelata giusta: nello slalom tre azzurri qualificati – peccato per Nadya Ochner, ma il futuro è certamente suo – ed altrettanti ai quarti di finale. Aaron March la stella, Roland Fischnaller il piacevole ritorno e Corinna Boccacini la lieta sorpresa: qui i sogni di gloria si sono spezzati come tra le reti del cross, con due amare medaglie di legno. Si tratta però di un punto di partenza, non di arrivo: l’Italia dello snowboard ritorna da Sochi con più esperienza – ricordiamo che la squadra dell’sbx maschile è stata completamente rinnovata dopo Vancouver con Visintin, Matteotti, il grintoso Tommaso Leoni, lo sfortunato Emanuel Perathoner ed il giovane Michele Godino – e ancor più cattiveria in vista del futuro.

Dalla polvere della delusione per una medaglia tanto fiutata e poi sfumata può nascere un futuro ancora più roseo, la strada intrapresa è quella corretta.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: PentaPhoto

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    24 Febbraio 2014 at 18:54

    Io credo che nel cross ce ne siano pochi attualmente meglio dei nostri e come squadra è sicuramente la piu’ forte. Puo’ darsi che sia una cagata, scusatemi il termine, ma io ho il sospetto che i nostri a Sochi nel cross avessero tavole poco scorrevoli.

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