Sochi 2014, speed skating: l’Olanda vuole sfatare il tabù team pursuit

L’Olanda è sempre più il Paese di riferimento nel mondo dello speed skating, sport presente alle Olimpiadi invernali sin da Chamonix 1924. Il movimento olandese, cresciuto moltissimo di recente, ha raggiunto l’apice dei suoi risultati proprio quest’anno a Soči, dove ha collezionato sei titoli e ventuno medaglie complessive (sulle ventidue vinte dai Paesi Bassi). Eppure, nonostante grandi campioni come Bob de Jong, Sven Kramer o Ireen Wüst, gli olandesi non hanno mai vinto il titolo olimpico nell’inseguimento a squadre, né tra gli uomini né tra le donne.

Questa prova è stata introdotta per la prima volta a Torino 2006: tutti ricorderanno la clamorosa caduta del team olandese nella semifinale contro l’Italia di Enrico Fabris. Proprio quell’episodio, ha segnato l’inizio di una maledizione che ha visto i pattinatori arancioni collezionare “solo” due bronzi al maschile, mentre tra le donne non è ancora arrivato il primo podio olimpico.

Gli uomini, che affronteranno in finale la Corea del Sud, hanno quindi già raggiunto il miglior risultato di sempre, ma chiaramente puntano al risultato massimo. Il Canada, invece, argento a Torino ed oro a Vancouver, dovrà accontentarsi di lottare per il podio con la Polonia, mai salita a medaglie nel settore maschile.

Tra le donne, invece, si dovranno affrontare prima le semifinali. Le olandesi dovranno vedersela con il Giappone, formazione che a Vancouver fu sorprendentemente argento. Dall’altra parte del tabellone, invece, si affronteranno le due formazioni che hanno vinto il bronzo nelle precedenti edizioni: la Russia, terza a Torino 2006, e la Polonia, terza a Vancouver 2010. La Germania, vincitrice dell’oro in entrambe le occasioni, ha addirittura mancato la qualificazione ai Giochi e non potrà quindi difendere il titolo.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com