Sci Alpino
Sochi 2014: tocca alle gigantiste, Brignone per sognare
Domani, alle 6.30 e alle 10, saranno di scena le gigantiste per la prova olimpica, prima gara tecnica del programma a cinque cerchi dopo la settimana di velocità. Il pendio pare meno impegnativo rispetto a quello affrontato in supergigante e discesa, con qualche tratto di piano particolarmente accentuato, e le condizioni atmosferiche non sembrano troppo positive, con la pioggia che potrebbe fare la sua comparsa a danneggiare il manto nevoso.
Come in quasi tutte le gare dello sci alpino, l’Italia non parte con i favori del pronostico, bensì rivestendo il ruolo di outsider in grado di far saltare il banco: finora è mancato il podio, dunque non sarebbe corretto indicare le azzurre tra le atlete di primissima fascia come la sorprendente Lindell-Vikarby, Gut, Pietilae-Holmner, Zettel e Fenninger, senza dimenticarsi di Mikaela Shiffrin (sarà invece assente la sfortunatissima Tina Weirather). E’ mancato il podio, vero, ma Federica Brignone lo ha sfiorato ripetutamente, dimostrando di essersi ripresa dopo la travagliata stagione 2012-2013 condizionata dal problema alla caviglia; nella supercombinata olimpica ha sfornato una buona prova e, stando a quanto dichiarato al sito FISI, questo le ha permesso di testare perfettamente il tracciato e di impararlo a memoria.
Nadia Fanchini non è invece per nulla contenta di come si è evoluta la sua Olimpiade sino ad ora; qualche insicurezza di troppo in velocità e la frustrante sensazione di non aver reso al massimo le hanno lasciato molti dubbi; tuttavia, il talento camuno ha fatto vedere le cose migliori, in questa annata, proprio tra le porte larghe, con il quinto posto di St.Moritz e il settimo di Lienz, spesso con sezioni entusiasmanti, per cui, con la giusta serenità, potrà sfoderare una bella gara e ritrovare morale in vista della conclusione di Coppa del Mondo.
Denise Karbon ha strappato con le unghie e con i denti la qualifica per l’ultima Olimpiade della carriera; in pochi, quando un anno fa fu vittima del grave infortunio al malleolo tibiale, avrebbero pronosticato di ritrovarla competitiva per questa avventura. La sua stagione è andata in crescendo, con l’ingresso nella top ten a Lienz che le ha sicuramente restituito ancora più convinzione; sul piano tecnico, Denise non si discute, è e resta tra le atlete più “belle” da veder sciare, anche se gli sci nuovi non premiano particolarmente questa strepitosa qualità. Le sensazioni sono buone, così come la certezza di valere più di quel decimo posto dell’ultima gara.
Infine, Francesca Marsaglia si è scoperta gigantista proprio negli ultimi mesi, collezionando qualificazioni con pettorali impossibili puntualmente condite da rimonte nella seconda manche; anche nel suo caso, la tecnica è molto avanzata, mentre sono i problemi in fase di scorrevolezza ad averle impedito di raccogliere le soddisfazioni meritate. La sensazione è che il gigante possa davvero essere la “sua” disciplina e che questa prima grande occasione, dopo le buone cose fatte vedere soprattutto in supercombinata, le permetta di recitare il ruolo della sorpresa.
In ultimo, teniamo presente che il più recente gigante di Coppa del Mondo è datato 28 dicembre 2013: in due mesi e mezzo, gli equilibri possono anche essere cambiati.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com