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Tennis, Fabio Fognini: un campione da primi dieci del mondo

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Fabio Fognini è sicuramente uno dei tennisti in maggior ascesa a livello mondiale e queste prime settimane del 2014 hanno confermato i progressi fatti dal ligure in queste ultime stagioni. Il nuovo anno è partito davvero sotto i migliori auspici per la punta di diamante del tennis maschile italiano, visto che agli Australian Open ha raggiunto gli ottavi (sconfitto da Djokovic), in Coppa Davis ha trascinato l’Italia nella difficile trasferta in Argentina e ieri si è laureato campione nel torneo di Vina del Mar, terzo trionfo in carriera.

Grazie alla somma di questi importanti risultati Fabio è salito fino alla posizione numero quattordici della classifica Atp, migliorando il suo best ranking. L’obiettivo del tennista di Arma di Taggia per quest’anno deve essere quello di superare il muro dei primi dieci del mondo, visto che per classe e talento Fognini può davvero considerarsi uno dei migliori del circuito.

Sulla terra rossa Fabio possiamo definirlo ormai un Top5, visto che anche i risultati sono dalla sua parte. Negli ultimi quattro tornei disputati su questa superficie il numero uno azzurro ha sempre centrato la finale e per bene tre volte ha alzato al cielo anche la coppa del vincitore (Stoccarda, Amburgo e appunto Vina Del Mar). Guardando l’attuale classifica la sensazione è quella che solo Nadal, Djokovic, Ferrer e forse Wawrinka sul rosso sono superiori al nostro portacolori, quindi l’obiettivo è quello di arrivare per i Masters di Roma, Montecarlo, Madrid e il Roland Garros con un’ottima posizione in classifica per avere un tabellone sicuramente favorevole e che gli possa permettere di superare il maggior numero di turni.

Per il definitivo salto di qualità serve ottenere qualche risultato in più anche sul veloce. Gli ottavi di finale raggiunti a Melbourne sono un ottimo inizio, ma aspettiamo conferme anche dai prossimi tornei di Miami e Indian Wells. Per giocare meglio sul cemento serve comunque un cambio di strategia nel gioco di Fognini, soprattutto nel fondamentale della risposta al servizio: Fabio risponde ancora troppo lontano dalla riga di fondo e soprattutto sul veloce fatica poi a prendere in mano da subito lo scambio. Deve quindi esserci questo scatto di maggior aggressività e pericolosità per l’azzurro, che per il resto ha i colpi per far bene anche su campi diversi dalla terra rossa.

In queste prossime settimane Fabio starà ancora in Sud America, dove giocherà il torneo di Buenos Aires e poi lo vedremo volare in Brasile per il torneo di San Paolo. L’obiettivo è quello di raccogliere il maggior numero di punti anche per difendersi sul cemento americano, che potrebbe portare alla maturazione completa del campione italiano

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