Atletica
Atletica, Italia: inverno rosso! Record Fassinotti e Giorgi, bene Dal Molin, ma poi…
Non è stato un grande inverno per l’atletica leggera italiana. Anzi. Una bruttissima stagione indoor, in netta contrapposizione rispetto ai bellissimi sfarzi di soli dodici mesi fa, incoronati con la sfilza di medaglie agli Europei di Goteborg.
Quest’anno no! Il tricolore è brillato (ad altissimi livelli) solo grazie a quattro alfieri, poi tantissime difficoltà e poca presenza internazionale. Solo 13 azzurri qualificati ai Mondiali di Sopot, ma in Polonia ne presenteremo forse la metà (clicca qui per saperne di più).
Ovviamente le soddisfazioni più grandi arrivano da Marco Fassinotti che ha spinto il nostro salto in alto a livelli mai visti tra i confini nazionali. Il piemontese ha stampato il Record italiano assoluto (clicca qui per saperne di più): 2,34 metri, mai nessun uomo era volato così tanto né all’aperto né in sala. Il 25enne è arrivato al botto di Ancona con una progressione costante negli ultimi due mesi, segno di una costanza interessante e che gli italiani hanno sempre faticato a trovare in questa specialità: prima il 2,33 con cui aveva eguagliato il primato al coperto di Chesani, senza dimenticare i 2.31 e anche gli avvicinamenti a 2.28. Sempre ad alto livello. Certo è un vero peccato che quando un nostro connazionale realizza queste misure realizzate ci sia poi un mostro come Ukhov che stampa 2,42 e prova a distruggere il mito Sotomayor.
Ad ogni modo questo 2,34 rende Fassinotti il quarto miglior atleta del Mondo in questo avvio di stagione e, vista l’assenza di Dmytrik ai Mondiali, potrebbe seriamente lottare per la medaglia di bronzo…
L’altra prestazione di rilievo è stata opera di Eleonora Giorgi. La brianzola ha realizzato il nuovo Record Italiano dei 3000 metri di marcia, fermando il cronometro su 11:50.08 in quel di Ancona (clicca qui per saperne di più).Il primato reggeva praticamente da 22 anni, cioè da quando Ileana Salvador si spinge fino a 11:53.23. Ed è anche la migliore prestazione mondiale stagionale. Chiaro, la marcia ha poco a che fare con l’indoor ma questa è una prestazione utilissima per l’azzurra in ottica strada e con il concreto obiettivo di fare bene sui 20km agli Europei, affiancata anche da Elisa Rigaudo.
Paolo Dal Molin ha la dinamite nelle gambe. Ad Ancona si è mangiato i 60 metri ostacoli in un super 7.60 tirando giù le prime tre barriere: davvero qualcosa di mostruoso, segno di una potenza inaudita. Ancora ci chiediamo dove si sarebbe fermato il cronometro se tutto fosse filato liscio… La prestazione non è stata casuale perché è stata accompagnata da un 7.62 di due settimane prima, più da alcuni tempi di avvicinamento (attorno a 7.70) stampati nel mese di gennaio.
Col 7.51 del record italiano è stato capace di vincere l’argento agli Europei lo scorso anno e ai Mondiali potrebbe davvero dire la sua. Al momento è il 13esimo atleta del Pianeta, ma se non commetterà errori… La sensazione è che davvero possa abbattere il muro dei 7.50 con convinzione.
Ricordiamo sempre che è reduce dal lungo infortunio del 2013 e può tranquillamente fare bene anche sui 100m ostacoli agli Europei.
La rivelazione è arrivata da Stefano Tremigliozzi che ha sorpreso tutti con un incredibile 8.06. Il 28enne è risorto dalle sabbie diventando il terzo italiano di sempre nella specialità, dietro solo al primatista Andrew Howe (8.30 quando vinse gli Europei 2007) e a e Giovanni Evangelisti (8.26 nel 1987). Peccato che la misura di rilievo non sia bastata per strappare il pass iridato (serviva 8.16).
Abdellah Haidane è diventato il quinto italiano di sempre sui 3000 metri e ha staccato il pass per i Mondiali.
Poi davvero tante difficoltà. Certo analizzando l’altissimo livello che può competere col Mondo, perché non vanno comunque dimenticati i bei personali di Margherita Magnani (che si sta confermando solida nel mezzofondo e che ha meritato la convocazione mondiale per i 3000m) e il bel ritorno over 18 di Chiara Rosa.
Troppi gli infortuni per i nostri colori. Daniele Greco, punta di diamante al maschile, ritornava dal ko patito durante il riscaldamento prima delle qualificazioni ai Mondiali di Mosca e si è di nuovo rotto (clicca qui per saperne di più); Alessia Trost, punta di diamante al femminile, ha risentito di un problema (clicca qui per saperne di più), ha dovuto rinunciare agli Assoluti ed è così ferma all’interessante 1.96 che aveva saltato all’esordio (quando gareggiò nel pentathlon), senza dimenticare che aveva provato anche 1.98 alla seconda uscita.
Veronica Borsi ha dovuto alzare bianca. Proprio gli ostacoli femminili hanno vissuto una situazione paradossale: Marzia Caravelli e Giulia Pennella hanno avuto tranquillamente il minimo mondiale per la IAAF (fissato a 8.16), ma quello FIDAL era impostato su un esagerato 7.95, un centesimo sopra il record italiano della Borsi. Fortunatamente i piani alti ci hanno ripensato e sono entrambe state convocate per Sopot.
Ha fatto male Darya Derkach, Simona La Mantia manca i 14 metri da un anno esatto, Fabrizio Donato e Fabrizio Schembri non sono riusciti ad agguantare i 17 metri, Sonia Malavisi si è fermata a 4.32 (personale) nel salto con l’asta dove ancora non abbiamo rivisto Roberta Bruni, Michael Tumi ha scelto di saltare l’indoor per preparare meglio i 100 metri, Giuseppe Gibilisco non ha brillato (ha comunque il minimo per i Mondiali in virtù del 4.70 dei Giochi del Mediterraneo 2013).
E allora la domanda sorge spontanea: non si è fatta bene al coperto perché si punta tutto (giustamente) sugli Europei in programma ad agosto a Zurigo? Speriamo che questa sia la risposta corretta!
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(foto FIDAL/Colombo)
ale sandro
2 Marzo 2014 at 12:14
Spero vivamente anche io che sia la risposta corretta sia quella. Sicuramente una parte degli atleti , Trost in testa, avrà puntato a Zurigo, in altri casi onestamente non si è vista una buona stagione invernale, per usare un eufemismo. Per il Mondiale indoor spero in qualche finale e qualche buon personale raggiunto dagli azzurri che parteciperanno. Volare basso mi sembra la cosa più logica in un contesto come quello attuale, poi ovviamente gli atleti vanno sempre per ottenere il massimo risultato non escludendo nulla,ma gli sportivi da fuori devono ragionare in altro modo. Una cosa che mi piacerebbe vedere è un po’ di continuità da parte dei nostri saltatori in alto. Ne abbiamo tre ,abbastanza giovani , che stanno facendo a turno cose interessanti, sarebbe interessante vederli costantemente sulle loro migliori misure, visto che a mio parere valgono tutti e tre ,già prima di Rio, i 2.35 metri.