Biathlon
Biathlon, la crescita di Dorothea Wierer
Dopo Sochi ci aveva convinto che, prima o poi, sarebbe salita sul podio. Non ci ha fatto attendere molto la bella finanziera di Rasun, che tra poco meno di un mese compirà 24 anni. Nella tappa slovena di Pokljuka, Dorothea Wierer ha centrato un risultato che per il biathlon femminile mancava da quasi cinque anni, dall’inseguimento di Khanty Mansinsk del 2009 con Michela Ponza, veterana azzurra che proprio in questa gara chiude la propria carriera. Solo una coincidenza?
Doro è certamente uno dei talenti azzurri più interessanti degli ultimi anni: nel circuito di Coppa del Mondo dal 2009, l’azzurra ha dominato i Mondiali Juniores di Nove Mesto nel 2011 vincendo sprint, inseguimento e individuale da autentica regina, eguagliando a livello giovanile i risultati raggiunti da altri big degli sport invernali azzurri, come Karen Putzer, Alessandro Pittin e Nadia Fanchini.
Nelle due stagioni seguenti ha faticato nel circuito internazionale, per via di problemi fisici che ne hanno rallentato la crescita. La distorsione alla caviglia avvenuta nell’autunno dello scorso anno ha inciso particolarmente su quello che avrebbe dovuto essere il suo anno: il dolore alla caviglia non le ha impedito di centrare un grandissimo risultato, ancora a Nove Mesto, con il bronzo conquistato assieme alle compagne nella staffetta femminile. Per chi ancora non la conoscesse, il punto di forza dell’azzurra è la velocità di esecuzione al tiro (in particolare nel rilascio dei colpi), spesso associata con la precisione, che le permette di guadagnare secondi preziosi sulle avversarie con migliori prestazioni sugli sci stretti.
Durante la preparazione per questa stagione, l’azzurra ha accusato un dolore al ginocchio, ma al via ad Oestersund sembrava non pesarle troppo, vista la sesta posizione acquisita all’esordio nella 15 km. Tra dicembre e gennaio sono arrivati piazzamenti importanti, anche nelle dieci, che hanno dato conferma di come questa fosse la sua miglior stagione. Le prestazioni di Sochi poi hanno dato un’altra dimensione a tutto il movimento, impreziosita dal bronzo conquistato nella staffetta mista. Una crescita continua quella della altoatesina, che è migliorata in questi anni affiancata da tecnici e atlete di spessore, come Michela Ponza e Karin Oberhofer, e alle compagne di sempre Nicole Gontier e Alexia Runggaldier.
Dorothea ha un talento naturale al tiro, ma sugli sci ha ancora ampi margini di miglioramento: stagione dopo stagione potrà migliorare il suo passo, che attualmente è piuttosto distante dalle migliori del circuito. Dovesse limare quei secondi sugli sci stretti e acquisire un ultimo giro incisivo, potrebbe risultare ingiocabile per la concorrenza.
Foto: FISI (Serge Schwan)
Clicca qui per mettere “mi piace” alla nostra pagina “Il biathlon italiano”
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
nicolo.persico@olimpiazzurra.com