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Boxe: l’India esclusa dall’AIBA

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Continua a destare preoccupazioni in mondo della politica sportiva indiana: dopo la sospensione del comitato olimpico del Paese asiatico, interrotta proprio nel pieno svolgimento dei Giochi Olimpici invernali, questa volta è stata l’AIBA (Associazione Internazionale Boxe Dilettanti) a riscontrare delle irregolarità in seno alla Federazione Indiana.

È con grande rimpianto che il comitato esecutivo dell’Associazione Internazionale di Boxe ha deciso di mettere fine ad ogni relazione ufficiale”, si legge nel comunicato: le ragioni sono la cattiva gestione ed il mancato rispetto dell’etica e dell’equità.

Per l’India non si tratta in realtà della prima sospensione nel mondo della boxe: la prima era giunta nel dicembre 2012, quando l’AIBA aveva preso questa decisione congiuntamente con la decisione presa nello stesso senso dal CIO. Se il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di tornare sui suoi passi, l’AIBA si è invece vista costretta a rinnovare la pena nei confronti dell’India. Il massimo organo della boxe olimpica ha comunque affermato che sarà pronta a reintegrare la federazione del Paese quando sarà gestita da persone “che sostengono i principi dell’AIBA in termini di etica e di equità e che si preoccupano principalmente dei pugili e del nostro amato sport, e non dei loro interessi personali”.

Se la sanzione non dovesse essere ritirata, questo precluderebbe automaticamente la qualificazione dei pugili indiani a Rio 2016, i quali potrebbero sperare solo in una wild card a titolo personale.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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