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Calcio: Spagna-Italia, era proprio necessario?

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L’Italia di Cesare Prandelli torna da Madrid senza certezze. Una sconfitta ininfluente per 1-0, ma soprattutto una passività preoccupante in vista del Mondiale. Gli azzurri nella trasferta spagnola non sono praticamente mai entrati in partita e anche il ct, a fine match, si è sbilanciato nei commenti con un termine forte. “Imbarazzante”, riferito alla forma di Buffon (non attento sul tiro di Pedro) e compagni: così non va bene.

Sarebbe dovuta essere un’amichevole importante per mettere a punto gli ultimi dettagli prima del Brasile, ma così non è avvenuto. E, onestamente, era prevedibile: perché affrontare proprio la Spagna, l’unica nazione al mondo in grado di non far giocare le squadre avversarie? L’alibi della preparazione ai grandi match è relativa, perché dopo la gara di ieri sera sono molti i problemi rimasti irrisolti nella rosa di Prandelli. A partire dal modulo: ci si attendeva una risposta definitiva, ma la staffetta tra 4-3-3 del primo tempo e 4-3-1-2 della ripresa ha soltanto peggiorato la situazione. E soprattutto in nessun caso siamo risultati pericolosi.

La strada verso il Mondiale è ancora parecchio lunga, ma i test scarseggiano. Vero, mancavano le due punte di diamante Balotelli e Rossi, ma l’attacco non ha mai creato problemi alla retroguardia iberica. L’unica nota lieta è Gabriel Paletta, difensore del Parma ottimo nelle chiusure e con un gran senso della posizione: dopo Barzagli e Chiellini, potrebbe essere lui la prima scelta del ct dopo gli esperimenti falliti di Ranocchia, Astori e Ogbonna e l’oltremodo incostante Bonucci. Si torna ora dunque in Italia, con il campionato e le coppe europee che incombono, ma figure simili in futuro andranno evitate.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris