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Pattinaggio Artistico
Cappellini-Lanotte: “Puntiamo al podio ai Mondiali. A Sochi meglio che agli Europei, ma…”
ESCLUSIVA – Anna Cappellini e Luca Lanotte sono ormai da diversi anni la coppia di punta della danza sul ghiaccio italiana. In questa stagione hanno raggiunto l’apice della carriera, con lo storico oro europeo che al Bel Paese mancava dai tempi di Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio ed il sesto posto alle Olimpiadi di Sochi 2014. Ora Anna e Luca prenderanno parte ai Mondiali di Saitama con l’obiettivo di puntare ad una medaglia. Abbiamo incontrato i due azzurri in occasione della premiazione degli atleti olimpici organizzata da Coni e Samsung presso il teatro ‘La Scala’ di Milano.
Terminato un quadriennio olimpico, è tempo di pensare al futuro: continuerete a pattinare?
Anna Cappellini: “Di sicuro continueremo, ma non pensiamo già a Pyeongchang 2018. La nostra è una carriera difficile, logorante. Sul ghiaccio ci vedete sempre sorridenti, ma vi assicuro che è molto difficile e non è tutto rose e fiori come può sembrare“.
Gli americani Davis-White ed i canadesi Virtue-Moir da anni sembrano praticare un altro sport rispetto al resto del mondo: pensate sia possibile riuscire ad eguagliarli un giorno?
Anna: “Diciamo subito che entrambe le coppie provengono da due scuole eccelse, inoltre loro sin da bambini, a differenza nostra, pattinano con lo stesso partner. Il loro percorso, poi, è stato senza intoppi, anche per quanto riguarda gli infortuni. E’ come se a volte loro avessero viaggiato in autostrada, noi sulla statale. Comunque, naturalmente, lavoriamo per arrivare a quel livello. Ci servono ancora più affiatamento e maturità“.
Dall’oro Europeo al sesto posto olimpico: cosa è cambiato nelle vostre prestazioni?
Luca Lanotte: “Alle Olimpiadi abbiamo pattinato meglio che agli Europei, eppure abbiamo preso un punteggio inferiore. Le giurie a volte non le capiamo, ma non spetta a noi farlo. Dobbiamo solo pensare a fare del nostro meglio”.
Ai Giochi si è disputata per la prima volta anche la prova a squadre. Un giudizio?
Anna: “Nella gara a squadra l’America non è andata benissimo, quindi per noi si era aperto uno spiraglio per il bronzo. Comunque più di così non avremmo potuto fare. A mio parere, questa competizione andava messa dopo quelle individuali e non prima. Infatti prendervi parte stanca molto emotivamente e gli eventi sono troppo ravvicinati. Abbiamo fatto solo il programma corto perché altrimenti non saremmo potuti essere al top per la nostra gara“.
Ai Mondiali mancheranno proprio Davis-White e Virtue-Moir: si profila una bella occasione.
Entrambi: “Puntiamo ad una medaglia. La concorrenza dei russi e dei francesi è importante, ma noi ci proviamo“.
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federico.militello@olimpiazzurra.com
Foto: Luca Renoldi