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Champions League: Atletico troppo forte, poker al Milan

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Il Milan ci crede per quindici minuti, ma soccombe sotto i colpi di un Atletico Madrid oggettivamente superiore negli ottavi di finale di Champions League. Termina 4-1, Diego Simeone trascina gli spagnoli ai quarti e Clarence Seedorf fallisce l’impresa rimonta e – probabilmente – saluta l’Europa che conta per almeno una stagione.

L’avvio dei rossoneri è da incubo: dopo 3′ Essien perde un’ingenua palla sulla zona mediana, cross al centro e spettacolare spaccata vincente di Diego Costa per il vantaggio dei Colchoneros. Il Milan soffre, soprattutto in difesa, e fatica a creare occasioni da gol. Mario Balotelli, però, appare in serata e inizia a giostrare con i compagni di reparto. E’ proprio un’invenzione di Supermario a dare il largo al pareggio del Diavolo al 27′, tanto insperato quanto importante per cambiare l’inerzia della sfida. Poli crossa dalla destra e Kakà, complice una deviazione di Juanfran, batte di testa Courtois.

Il gol regala linfa vitale al Milan, mentre l’Atletico abbassa il baricentro e inizia a soffrire. I rossoneri ci credono, aggrediscono ogni pallone e iniziano ad impegnare la retroguardia spagnola. Il momento chiave è il 36′: un ispirato Taarabt pennella dalla destra, ma Kakà – ancora libero in mezzo all’area – colpisce alto di testa. Passano tre giri di orologio e Arda Turan gela nuovamente Clarence Seedorf: il tiro da 20 metri dell’ala tuca è tutt’altro che irresistibile, ma Rami fa impennare la sfera che si accomoda in porta beffando Abbiati. La mazzata psicologica è importante, perché giunge sul finire della prima frazione, e all’intervallo la qualificazione pare salda in tasca alla squadra di Diego Simeone.

Ad inizio ripresa cambia poco: in contropiede Gabi colpisce il palo con un tiro che avrebbe potuto chiudere la sfida, ma il Milan non punge. Il gioco è confusionario: i rossoneri provano a creare pericoli nella zona di Courtois, l’Atletico riparte in contropiede. Entrambi i tentativi sono però come detto poco efficaci, e non bastano gli ingressi di Robinho (al 46′ per Taarabt) e Pazzini (per un opaco Essien). I Colchoneros rimangono comunque superiori e al 72′ passano ancora: va a segno Gabi con uno stacco di testa su calcio di punizione, ora il match è davvero finito nonostante l’immediata fiammata firmata da Robinho con un destro bloccato dalla traversa. L’ultimo quarto d’ora è pura accademia, e arriva pure il poker con un diagonale letale di uno scatenato Diego Costa: per il Milan è notte fonda.

 

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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