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Ciclismo
Ciclismo: Diego Ulissi, la crescita è costante; appuntamento con la prima Classica
Dopo i successi ai Campionati del mondo Junior, c’è stata molta attesa per il passaggio tra i professionisti di Diego Ulissi. Un corridore abile in salita e veloce allo sprint: il prototipo del cacciatore di classiche.
Eppure, da quanto è passato con i grandi, non sono state subito rose e fiori. Certo, nei primi anni di professionismo spicca una vittoria di tappa al Giro d’Italia nel 2011. Un caso isolato, salvo un paio di vittorie ottenute in corse di minor prestigio fino a quel giorno. Già nel 2012 sembra cambiare qualcosa, e il toscano riesce a vincere due tappe alla Coppi&Bartali, iniziando a mettersi in mostra con maggiore costanza anche in corse di un certo spessore. Ad esempio chiude al 21esimo posto il Giro nonostante sia costretto a lavorare per Michele Scarponi. Un’ottima prova.
Nel 2013 cambia nuovamente tutto, sembra arrivare una svolta. Sei vittorie, tra le quali spiccano Milano-Torino, Coppa Sabatini e Giro dell’Emilia, dominate nell’ultima parte della stagione. Eppure all’alfiere della Lampre-Merida manca ancora qualcosa: nonostante attraversi un buon periodo di forma tra settembre e ottobre non è tra i protagonisti nè al Mondiale nè al Lombardia, le corse più importanti del periodo, sulla carta molto adatte alle sue caratteristiche. Il quadro che ne esce dipinge un corridore molto forte in alcuni contesti di gara, ma ancora acerbo quando si tratta di gareggiare ad armi pari con i più forti al mondo, in particolar modo quando le corse sono caratterizzate da un percorso più lungo.
Anche in questo 2014, Ulissi sembra sia riuscito a scalare un ulteriore gradino, vincendo una tappa al Tour Down Under, davanti a corridori del calibro di Cadel Evans e Simon Gerrans, e il GP Camaiore da grande favorito. Ancora però, fatica in alcuni contesti, come ad esempio alla Strade Bianche, durante la quale non sembra competitivo nonostante corridori come Valverde e Cunego, le cui caratteristiche sono simili alle sue, riescono a rimaner nelle prime posizioni e a fare la differenza.
La stagione delle Classiche si avvicina a grandi passi, e su Ulissi pende un importante interrogativo: riuscirà, finalmente, ad essere competitivo? La sensazione è che prima o poi anche questi limiti saranno superati. Negli ultimi anni ha dimostrato a più riprese di potersi migliorare con costanza, e non c’è motivo di credere che non possa continuare a farlo. Forse non vincerà una classica in queso 2014, ma la strada intrapresa sembra quella giusta per diventare, un giorno, uno degli uomini da battere in corse come la Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com