Artistica
Ginnastica, American Cup: le pagelle. Price stellare, Ferrari super libero
Nella giornata di ieri si è svolta la American Cup, terza tappa della Coppa del Mondo 2013/2014 di ginnastica artistica (clicca qui per cronaca e risultati). Di seguito le nostre consuete pagelle alle ginnaste scese in campo.
ELIZABETH PRICE: 10. Una gara meravigliosa e perfetta, al limite del sorprendente. Ebee conquista la American Cup e, con una gara di anticipo, alza al cielo anche la Coppa del Mondo (la tappa di Tokyo deciderà solo se dovrà condividerla o meno con Larisa Iordache). La statunitense trionfa con un perentorio 59.966, a soli 34 piccoli millesimi dal fatidico muro dei 60 punti che ultimamente solo Simone Biles riesce ad abbattere nelle occasioni più importanti.
Ecco la Price ieri ha vestito i costumi della Campionessa del Mondo, assente per infortunio, per il dominio con cui ha portato a casa la vittoria: Amanar plastico, parallele lustrate al meglio, una trave disarmante mix di potenza ed eleganza. Miglior punteggio di giornata sui tre attrezzi, prima della macchia dell’uscita al corpo libero che le toglie la gioia dei 60 punti e che la fa risultare “solo” seconda al quadrato magico.
VANESSA FERRARI: 8. Che è un po’ la media tra il 9 del fantastico corpo libero e il 7 della gara in generale. La Cannibale torna prepotentemente con una super prestazione al quadrato magico, esibendo lo stesso esercizio che ad Anversa le regalò l’argento mondiale (ovviamente c’è il famoso vocalizzo in più nella musica). Tutti i salti acrobatici perfettamente stoppati e ben eseguiti, buonissima parte artistica, un netto salto di qualità in avanti (e siamo solo a inizio marzo). Il 14.633 finale è il giusto premio: miglior punteggio di giornata, davanti alle americane, in casa loro.
“Peccato” per il quinto posto complessivo, anche se il punteggio (56.766) è abbastanza vicino alle aspettative. Alla fine il terzo posto, e quindi il terzo podio consecutivo in Coppa del Mondo, è sfuggito per soli sei decimi (e la quarta piazza era lì a un decimo): più per merito di una bravissima Steingruber che per demeriti della bresciana (che non esistono). Bellissimo il 14.000 alle parallele (senza il Comaneci che aveva esibito a Firenze), la trave è stata leggermente sottovaluta (13.900) anche a causa di un passo in avanti in uscita. Ma la Ferrari c’è!
CARLOTTA FERLITO: 5. Mi rifaccio alle parole di Enrico Casella, Direttore Tecnico della Nazionale, rilasciate alla nostra Federginnastica: “Il problema sono i valori di partenza, troppo bassi. 53.632 punti a certi livelli sono davvero pochi”. Un’analisi sicuramente da condividere perché il D Score complessivo della siciliana era di soli 20.8 punti (il più basso di giornata), pochissimi in un contesto internazionale e che l’hanno relegata all’ultimo posto: meglio di lei anche la tedesca Sophie Scheder, con ben due cadute all’attivo (ma eccellente 15.066 alle parallele). Come si sta ripetendo da oltre un anno (non solo il sottoscritto, ma soprattutto chi di dovere) è necessario aumentare le difficoltà per continuare a competere ad altissimi livelli.
La caduta alla trave, suo attrezzo di punta, ha poi completato una giornata non certo eccellente per la 19enne che sui 10cm stava comunque eseguendo un esercizio lineare ed elegante. A sua difesa va comunque ricordato che ha appoggiato piede a terra sul nuovo elemento (la combinazione sissone + side aerial) e che era alla sua prima gara stagionale. Brava a tornare agguerrita al corpo libero dove ha strappato gli applausi dell’Arena. Avrà modo di rifarsi al prossimo appuntamento: l’ultima tappa di Coppa del Mondo in programma a Tokyo il prossimo 5 aprile.
GIULIA STEINGRUBER: 8. La svizzera sale sul podio di Coppa del Mondo per la prima volta in carriera e si conferma come una delle migliori all-arounder in circolazione. Il giusto premio per una ragazza che non salta mai una competizione, onnipresente e col maggior numero di giorni gara sulle spalle. Questa volta non ha prestato il fianco al tentativo di rimonta di Vanessa Ferrari come era già capitato a Glasgow e a Stoccarda e corona uno dei migliori pomeriggi della sua carriera.
La Campionessa Europea al volteggio è l’unica a tenere il passo delle statunitensi alla tavola (15.400), poi conduce con linearità il resto degli esercizi, senza cadere e senza sporcare eccessivamente.
BRENNA DOWELL: 7,5. Ci aspettavamo qualcosina in più dalla statunitense. Conferma sì il secondo posto di cui era accreditata alla vigilia, ma ci riesce con difficoltà e conservando solo due decimi di vantaggio sulla Steingruber. Benissimo al volteggio (15.6), molto brava alle parallele poi inizia a pasticciare: troppe sporcature alla trave, poi un’uscita al corpo libero le impediscono di figurare come tutti si attendevano. Il classico: bene/brava, ma poteva fare meglio.
VICTORIA MOORS: 7,5. Esce dal quadrato mentre esegue il suo Silivas teso, il movimento che introdotto la rivoluzionaria lettera I nel codice dei punteggi. La gara è comunque di buon livello, in particolar modo a trave e corpo libero.
SOPHIE SCHEDER: 6. Il voto per la gara nel suo complesso (durante la quale è caduta due volte). Ma quelle magistrali parallele da 15.066 sono state davvero favolose, degne di una finale mondiale (come le è successo ad Anversa).
ROXANA POPA: 5. Non convince praticamente mai e conduce una gara quasi anonima, salvata parzialmente solo al corpo libero finale.
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