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Ginnastica, che Italia ritorna dalla American Cup? Ferrari super e…

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L’Italia sta per tornare in Patria dalla trasferta di Greensboro dove sabato si è disputata l’American Cup. Oltreoceano erano impegnate le punte di diamante della ginnastica artistica italiana: Vanessa Ferrari e Carlotta Ferlito. Inutile negare che la nostra Nazionale poggia saldamente sulle due protagoniste degli ultimi anni e che le loro prestazioni sono sempre fondamentali per la causa tricolore.

 

La Cannibale ha iniziato a ingranare alla grande. Tre settimane dopo le tre cadute di Firenze, la 23enne ha messo in scena una bellissima gara. Completa dall’inizio alla fine, è chiaro comunque come si stia lavorando per l’imminente cambio del codice (previsto per il 1° maggio) e per gli appuntamenti più importanti (Europei di Sofia a metà maggio).

Queste sensazioni derivano dall’analisi delle parallele asimmetriche da cui ha ritolto il Comaneci, esibito invece al debutto in Serie A, e che può sicuramente re-inserire al momento opportuno. Stesso discorso per la trave, dove sta interscambiando elementi e salti proprio per i due motivi sopracitati.

Lo stato di forma è apparso in netto e graduale miglioramento, con ampi margini e in piena linea con l’asse temporale degli eventi di questo primo semestre.

Il corpo libero, uscito al termine di un confortante pomeriggio, è la ciliegina sulla torta e il marchio di fabbrica di una Campionessa indomita. 14.633, miglior prestazione mondiale stagionale, scatenata su tutte le diagonali, tutti gli elementi acrobatici perfettamente stoppati e una buona artisticità: insomma era la Ferrari dell’argento mondiale.

 

Diametralmente opposta la situazione di Carlotta Ferlito che non è riuscita a schiodarsi dall’ultimo posto. La siciliana era alla prima uscita stagionale e quindi deve ancora riprendere feeling con le pedane. Purtroppo, però, si deve ritornare sullo stesso discorso fatto più volte lo scorso anno: le difficoltà presentate sono ancora troppo basse e, più si va avanti, più sarà difficile competere a livello internazionale. E, ripetiamo, è stato lo stesso Enrico Casella, Direttore Tecnico della Nazionale, ad affermarlo.

Ci si aspettava chiaramente di più di un 20.8 di D Score dopo i tre mesi di pausa invernale e il lavoro fatto in palestra. Ed è davvero un peccato fare questa critica perché le esecuzioni della Ferlito sono comunque state convincenti. La caduta dalla trave è comunque perdonabile perché arriva da un nuovo elemento e in un momento della stagione ancora di rodaggio. Il corpo libero, invece, ci ha convinto per carisma e rabbia messa sul quadrato magico.

Tutto questo per arrivare a una conclusione abbastanza chiara: difficilmente questa Italia può fare a meno del livello della Ferlito, considerata imprescindibile (salvo casi eccezionale) in un eventuale quintetto azzurro, per esperienza internazionale, estro, fantasia.

 

Sabato ritornerà la Serie A, con la seconda tappa in programma a Torino. Lì avremo qualche risposta in più dalle altre ragazze: Erika Fasana è in un super forma e lo ha già dimostrato; Giorgia Campana è sempre solidissima; Elisa Meneghini batterà sicuramente colpo al Pala Ruffini; Francesca Deagostini ha in dote una delle migliori travi; Tea Ugrin chiamata al riscatto; Alessia Leolini e Lara Mori. Le scelte sono tantissime, la Nazionale c’è.

In attesa di una Ragazza di Fuoco…

 

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