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Marco Bonitta: “Tutte convocabili per il Mondiale, conterà l’aspetto atletico”

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ESCLUSIVA | “Tutte valutabili, tutte convocabili, nessuna esclusa“. Marco Bonitta non dissotterra l’ascia di guerra per usarla contro chi, otto anni fa, di fatto lo mise fuori dai giochi togliendogli la possibilità di difendere, sulla panchina dell’Italia femminile, il titolo conquistato quattro anni prima a Berlino. La strada del ringiovanimento è intrapresa nella squadra azzurra e non sarà certo Bonitta a fare una retromarcia decisa (semmai parziale), anche perché il tecnico ravennate parla chiaro sulle caratteristiche che dovrà avere chi rappresenterà l’Italia al Mondiale di settembre/ottobre. “Senza guardare troppo avanti ci dobbiamo concentrare sul primo appuntamento importante, oserei dire fondamentale del mio rientro in azzurro, il Mondiale in casacommenta – si tratta di un torneo durissimo, logorante, si giocano un sacco di partite nel giro di pochi giorni e dunque l’aspetto primario su cui mi baserò è quello fisico e atletico perché in un torneo del genere non ci si può permettere di perdere elementi per strada. In questo senso le giocatrici più esperte saranno chiaramente più penalizzate. Il giusto mix per le giocatrici ideali da convocare al Mondiale, però, comprende anche la forte personalità, la sfrontatezza e la spavalderia, la capacità di reggere la pressione che un torneo del genere giocato davanti ai propri tifosi comporta. Quindi nessuna è esclusa a priori“.

Bonitta non è un allenatore in cerca di riscatto o, ancora peggio, di vendetta. “Non sono qui per questo – dichiara, secco – il passato è passato. Questa per me è una grande nuova sfida, allenare la Nazionale del tuo paese come può non esserlo? Pensare che ho accettato per rifarmi di quello che è accaduto otto anni fa sarebbe riduttivo e sbagliato. Abbiamo un Mondiale in Italia che ci aspetta e poi altre sfide future. Secondo me le prospettive per fare un bel lavoro ci sono. Per me è già sufficiente questo per avere tutto l’entusiasmo possibile“.

A Germania 2002 l’Italia arrivò come outsider ma comunque tra le favorite, a Italia 2014 le azzurre partono forse leggermente più indietro nella griglia. “In Germania le grandi potenze erano Usa, Cina e Russia – commenta Bonitta – poi c’eravamo noi e il Brasile che stata impostando un lavoro che le avrebbe portate a dominare il decennio successivo. Ecco, io in questo momento vedo l’Italia come il Brasile di allora. Forse non siamo nel lotto delle favorite oggi ma abbiamo intanto sei mesi di tempo per lavorare e crescere e poi sono convinto che questo Mondiale per l’Italia possa aprire un ciclo“.

Pochi, per ora, i punti fermi di Marco Bonitta in vista delle prime convocazioni. “Non lo nascondo, è la realtà – prosegue l’allenatore romagnolo – mentre nella precedente esperienza arrivai in azzurro come uno sbocco naturale della mia carriera, negli ultimi anni mi sono molto concentrato sul maschile. Conosco più le giocatrici che le persone e dunque per formare il gruppo migliore dovrò approfondire anche l’aspetto caratteriale di chi può essere convocata. Il prototipo della atleta giusta per la mia Nazionale è Lucia Bosetti, è l’unico nome che mi sento di fare in questo momento“.

Bonitta assicura che fino alla fine del campionato la sua concentrazione sarà solo per Ravenna. “Con la Cmc abbiamo un traguardo importante da inseguire che è l’ottavo postoconclude – e se non ci riuscissimo comunque c’è da onorare il play-off per il quinto posto. Solo dopo la conclusione della stagione del club mi concentrerò sulla Nazionale. Colgo l’occasione, comunque, per ringraziare i miei dirigenti, Luca Casadio, Damiano Donati e Beppe Cormio per avermi permesso di realizzare un sogno. Avrei lasciato la mia città, Ravenna, solo per una chiamata della Nazionale. E’ arrivata e sono felice, grazie alla comprensione dei dirigenti ravennati, di poter tornare a vivere questa grande sfida in azzurro”.

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