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Matteo Ottonelli, vincitore FantaSochi: “A Sochi un’Italia positiva, seguo lo sport da quando ero piccolo”

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Durante i Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014, Olimpiazzurra ha lanciato una sfida ai suoi lettori: il Fantasochi. I partecipanti avevano un tesoretto a disposizioni per comprare 10 atleti italiani, che avrebbero raccolto punti in base ai piazzamenti durante i Giochi Olimpici. Il migliore è risultato essere Matteo Ottonelli, iscritto con la squadra “Ottoski” (clicca qui per leggere la classifica completa). Dopo questo successo, il vincitore è stato intervistato dalla redazione: conosciamolo meglio!

Come nasce la tua passione per lo sport?

La mia passione per lo sport è nata quando ero molto piccolo. Inizialmente sono stato “contagiato” da mio fratello maggiore nel seguire gli sport invernali e gli sport motoristici. Lo sci alpino mi entusiasma sin dall’età di sei anni, ma è da Albertville ’92 che ho coltivato la passione per tutti gli sport invernali a trecentosessanta gradi, incominciando a diventarne davvero “malato”. Dalle Olimpiadi di Barcellona dello stesso anno ho iniziato ad appassionarmi a molti altri sport “a cinque cerchi” ed è da allora che non mi perdo un appuntamento olimpico invernale o estivo. L’interesse per lo sport è una parte molto importante della mia vita, copre svariate discipline, ma su tutte prevalgono gli sport della neve, il tennis e il ciclismo”.

Qual è stata la ‘follia’ più grande che hai compiuto per lo sport?

“Non posso affermare di aver fatto una follia vera e propria, ma tante piccole si. Ad esempio, a causa della forte tensione per la seconda manche del gigante dei Mondiali di Sierra Nevada del ’96, poi vinto da Alberto Tomba, sono stato male tanto da non poter andare a scuola il giorno successivo. Poi, levatacce a ore antelucane o notti insonni per seguire avvenimenti sportivi in tv o dal vivo. Da quando lavoro, organizzo parte delle mie giornate di ferie in funzione degli avvenimenti sportivi”.

Come hai scoperto Olimpiazzurra e cosa rappresenta per te?

Ho scoperto Olimpiazzurra grazie ad un amico che me lo ha consigliato. Da quel giorno leggervi è diventato un appuntamento quotidiano perché per me rappresenta senza alcun dubbio il miglior sito sportivo italiano. La vostra redazione tratta allo stesso modo tutti gli sport e considero questa scelta un esempio di vera cultura sportiva, ciò che manca davvero in questo Paese”.

Come giudichi il rendimento dell’Italia a Sochi 2014?

“Reputo il rendimento dell’Italia a Sochi positivo. La mia aspettativa era al massimo di sei medaglie, quindi numericamente le otto medaglie ottenute è un buon bottino. E’ vero che manca l’oro, ma preferisco otto medaglie senza ori, che le cinque di Vancouver con una vittoria. Inoltre, a mio parere, non si può neanche recriminare molto sui quarti posti. Facendo una piccola analisi sulle “medaglie di legno”: Combinata nordica: dal trampolino piccolo è stata la miglior gara della nostra squadra negli ultimi due anni; Merighetti e Gross: di gran lunga la loro miglior gara dell’anno; Nadia Fanchini: miglior gigante della sua carriera; Oberhofer: miglior piazzamento della sua carriera ed in generale grande Olimpiade per il nostro biathlon; Gara a squadre del pattinaggio artistico: di più, oggettivamente, non si poteva raggiungere e comunque il podio era molto lontano; Corinna Boccacini e Aaron March: Corinna ha eguagliato il suo miglior risultato in carriera, ottenuto tra l’altro anni fa, metre Aaron è rimasto in linea con le sue ultime prestazioni. Atleti che arrivano a fare i loro migliori risultati in carriera o stagionali nell’appuntamento più importante vanno solo elogiati per le loro performance. Aggiungo che sono arrivate medaglie oggettivamente difficili da pronosticare e mi riferisco al bronzo di Innerhofer in supercombinata, ad una medaglia dal biathlon, al fantastico bronzo di Carolina Kostner, oltre ad una delle due medaglie individuali di Arianna Fontana. Se si può fare un appunto alla spedizione azzurra, forse è mancata la medaglia dallo snowboard, settore che in questo quadriennio ci aveva regalato grandi soddisfazioni sia in parallelo che nello snowboardcross. Infine il capitolo fondo, che non si scopre certo oggi essere un settore in difficoltà. Da Calgary ’88 siamo sempre andati a medaglia e, ovviamente, i tanti podi ottenuti da quella Olimpiade da parte dei fondisti ci hanno permesso di raggiungere numeri importanti. Le poche chances di medaglia erano riposte in Federico Pellegrino, ma si sapeva che il tracciato olimpico non era adatto alle caratteristiche del valdostano. Tornare ai fasti degli anni Novanta e della prima decade degli anni Duemila sarà difficile nel breve periodo, ma sono convinto che vedremo qualche progresso già dal prossimo anno”.

Cosa ti aspetti in vista di Rio 2016?

“Pensando a Rio 2016, ritengo che possa essere realistico l’obiettivo delle 30 medaglie. Alcuni settori, come il canottaggio, possono portarci di nuovo un buon numero di medaglie. Spero inoltre che lo zero da parte del nuoto a Londra sia stato solo un caso isolato, ma sono fiducioso, visti i recenti risultati di alcuni atleti, che si stiano ponendo le basi per buoni risultati futuri. La scherma e le discipline di tiro rimangono un punto fermo eccezionale per il nostro medagliere. Rimane un interrogativo sull’atletica, ma anche qui le prospettive paiono buone. La speranza è che i primi segnali positivi possano arrivare già dai prossimi Campionati Europei di Zurigo in agosto. Qualora voleste “sfruttare” questa mia grande passione, sarei felice di poter dare il mio contributo al sito di Olimpiazzurra. Vi ringrazio ancora per l’opportunità concessami e Vi faccio i miei più sinceri complimenti per la vostra professionalità, passione e competenza”.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

1 Commento

  1. Cri-Cri

    3 Marzo 2014 at 15:28

    Bella intervista, bravi! Complimenti al vincitore (spero abbia ragione circa i pronostici per le olimpiadi estive!) e complimenti a voi per le domande e per l’iniziativa. Ci sarà anche un FantaRio? 🙂

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