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Ciclismo

Milano-Sanremo 2014: ennesima sorpresa, sprint regale di Kristoff!

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294 chilometri fatti di pedalate nella storia. 200 corridori a darsi battaglia su un percorso non complicatissimo per altimetria (senza la salita delle Manie e l’ascesa della Pompeiana) ma pieno di variabili (soprattutto meteo, distanza e intensità pazzesca) che potrebbero far vincere chiunque. E’ la Classicissima di primavera: la Milano-Sanremo, giunta alla sua 105ma edizione. Una delle corse più ambite e difficili, nella quale contano testa, cuore e gambe. A spuntarla è un norvegese, una sorpresa: Alexander Kristoff, capace ad uscire negli ultimi metri al meglio allo sprint. Ancora fermo quindi il tabù azzurro, con i corridori italiani che non riescono più a vincere.

Dopo la partenza in via della Chiesa di Milano alle ore 10.05 si sono susseguiti subito i primi attacchi per portar via la fuga. A riuscirci al chilometro 15 sono Nicola Boem (Bardiani-CSF), Marten Tjallingii (Belkin), Jan Barta (NetAPP-Endura) e Marc De Maar (UnitedHealthcare), ai quali si sono aggregati anche Antonino Parrinello (Androni Venezuela), Matteo Bono (Lampre) e Nathan Haas (Garmin-Sharp). Con il gruppo ancora “fermo” i fuggitivi sono riusciti a guadagnare moltissimi minuti in pochi chilometri, arrivando addirittura al vantaggio massimo di circa dieci minuti, fino a quando la Cannondale, squadra del favorito Peter Sagan non si è messa a guidare il plotone. A quasi 250km dal traguardo è arrivato il primo colpo di scena con il ritiro di uno degli outsider di lusso, lo spagnolo Josè Rojas della Movistar, per colpa di una caduta avvenuta nel tratto di trasferimento prima della partenza. Come nel 2013 a farla da padrone nelle prime fasi di gara sono il freddo e, questa volta non la neve, ma bensì la pioggia e addirittura la grandine ad Ovada, all’imbocco per il Passo del Turchino. Il margine dei battistrada ha continuato ad oscillare tra i 7 e gli 8 minuti fino a quando non si sono organizzate le compagini dei favoriti (Cannondale, Trek e Giant-Shimano) con un uomo a testa al comando. Intanto il maltempo ha continuato a seguire interperrito la corsa. A 100km dal traguardo doppia beffa per la Bardiani CSF: in gruppo caduta e ritiro per Filippo Fortin, tra i fuggitivi invece si stacca Nicola Boem causa crampi. Qualche chilometro dopo dal drappello di testa si è staccato anche Nathan Haas dopo una foratura. Il secondo dei tre azzurri rimasti nella fuga al comando, Antonino Parrinello, non ha retto il ritmo della fuga e ha perso contatto a 70km dall’arrivo.

A 50km dal traguardo altra situazione clamorosa: una delle tre punte della Lampre, Diego Ulissi, si ritira, e con lui un altro dei favoriti della vigilia, Michal Kwiatkowski, polacco dell’Omega Pharma-Quickstep. Il gruppo ha iniziato a fare sul serio prima dell’ultimo dei Capi, il Capo Berta, con una sontuosa “menata” di uomini della Cannondale e Katusha, utile a recuperare sui fuggitivi e a stancare gli avversari; colui che ha pagato di più è stato il francese Arnaud Demare, velocista della FDJ. Scollinati sul Berta sono rimasti in tre davanti: l’italiano Matteo Bono e gli olandesi Tjallingii e De Maar. Appena iniziata la salita della Cipressa è arrivato l’attacco della Cannondale: Alessandro De Marchi a tutta con alla ruota Sagan, molto bene però alle loro spalle anche Ciolek e Degenkolb. Nessuno ha il coraggio di provarci tranne “Lo Squalo dello Stretto”: è Vincenzo Nibali che parte sulla salita di Costa Rainera,  raggiungendo prima la coppia olandese di testa (staccato Matteo Bono) e poi disegnando al meglio le curve in discesa e trovandosi da solo al comando. Nel gruppo all’inizio il solo De Marchi ha provato a contrastare il siciliano che ha iniziato a guadagnare sempre più, arrivando addirittura ad avere quasi 50” di vantaggio; dopo però si sono organizzate le squadre dei più forti che hanno ridotto fino a 20” prima dell’attacco del Poggio. A 10km dal traguardo l’ennesimo avvenimento: foratura per il secondo favorito John Degenkolb, che perde le chance di successo.

Sul Poggio scatta Enrico Battaglin (Bardiani CSF) con lo svizzero Gregory Rast (Trek), ma la coppia è subito ripresa dai continui scatti al comando del plotone, e anche l’ultima salita è conclusa con il gruppo compatto. Neanche la discesa bagnata del Poggio ha fatto selezione e la testa della corsa si è andata a giocare la vittoria in volata. E come negli ultimi due anni non vince uno dei due favoriti ma il norvegese della Katusha Alexander Kristoff, autore di una splendida volata, pilotata al meglio da Luca Paolini. Ennesimo piazzamento per Fabian Cancellara che per la quinta volta sale sul podio della Sanremo; terza piazza per l’inglese Ben Swift. Sesto Sonny Colbrelli, primo degli italiani, ottavo Sacha Modolo, sembrato in ottima posizione alla partenza dello sprint, ma senza energie negli ultimi metri. Deludenti anche Mark Cavendish e Peter Sagan.

 

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