Ciclismo

Milano-Sanremo 2014, la tattica: come si può vincere la corsa?

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La Milano-Sanremo è una delle corse più particolari dell’intero calendario: la lunghezza del percorso e l’altimetria mettono in difficoltà corridori e squadre, anche perchè il lotto dei possibili vincitori è ampissimo.

Solitamente, da un punto di vista tattico, la corsa si accende solo nelle fasi finali della gara, su Cipressa e Poggio. I 260 chilometri che li precedono non sono che un antipasto dell’inferno vero e proprio che si scatena sulle ultime salite. All’interno della competizione sussiste un’ulteriore gara tra coloro che vogliono anticipare la volata e le squadre dei velocisti puri, che devono imporre un passo regolare in salita per non mettere in difficoltà i propri capitani. È essenziale non perdere troppo terreno dagli attaccanti per poter rientrare una volta finita la discesa negli ultimi chilometri di gara pianeggianti.

Per gli attaccanti è importante riuscire a trovare il momento giusto per fare la differenza, evitando di rimanere troppo tempo al vento, una situazione fatale. Sulla Cipressa, la prima salita delle ultime due, per una squadra che vuole evitare la volata è necessario provare a fare una prima selezione, che può avvenire principalmente in due modi. Un classico forcing in salita oppure un attacco da parte di una seconda linea che possa far esplodere la corsa, che inevitabilmente si renderebbe più dura.

La vera chiave della corsa, ovviamente, è il Poggio: portare un attacco ben studiato su questa salita potrebbe veramente condurre alla vittoria. Importantissima anche la successiva discesa, nella quale eventuali fuggitivi possono anche incrementare il margine per arrivare all’arrivo. Negli ultimi chilometri sarà importante, sia in caso di gruppo compatto sia nel caso ci sia un gruppetto in fuga, tenere alta l’andatura per evitare eventuali contropiedi, grazie ai quali questa corsa si è spesso decisa in favore di colui che è stato in grado di indovinare il movimento giusto per anticipare gli avversari. Poi, ovviamente, servono anche le gambe.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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