Pallanuoto
Naturalizzazioni: un fenomeno molto diffuso nella pallanuoto
Come abbiamo visto qualche giorno fa la Federazione Brasiliana sta effettuando un processo che le potrà essere molto utile in vista delle Olimpiadi casalinghe di Rio 2016. Con le naturalizzazioni di giocatori tra i più forti al mondo come Slobodan Soro, Felipe Perrone e Josip Vrilic i verdeoro puntano dritti alla medaglia olimpica. Nonostante questi atleti abbiano poco (o nulla) a che fare con la nazionalità brasiliana, questo fenomeno è possibile, grazie anche alle ricche offerte dello Stato verdeoro.
Le naturalizzazioni nel mondo della pallanuoto sono molto diffuse: già da anni molte nazionali prendono con sé giocatori nati in Paesi differenti, attraverso l’acquisizione del passaporto. Una di queste è proprio l’Italia, anche se il processo di naturalizzazione nel Bel Paese è tutt’altro che facile. Infatti, per poter diventare cittadino italiano, ad esempio, ad un extraeuropeo sono necessari ben 10 anni di residenza stabile nel Bel Paese per avere il diritto di richiedere la cittadinanza italiana, senza calcolare tutte le trafile burocratiche che seguono, che allungano quindi l’attesa per la naturalizzazione effettiva. Nonostante questo però, tornando al mondo della pallanuoto, sono tanti i ‘nuovi italiani’ che hanno conquistato successi con la calottina azzurra.
Partiamo da uno degli ultimi casi, Pietro Figlioli: nato a Rio de Janeiro l’attaccante della Pro Recco e della nazionale ha addirittura tre passaporti, infatti, oltre a quello italiano e brasiliano, ha anche quello australiano. Al momento Figlioli è l’unico naturalizzato che gioca costantemente nel Settebello. Per Pietro, italianissimo ormai, tantissime glorie in azzurro: spiccano il successo mondiale di Shanghai 2011 e l’argento olimpico di Londra 2012. Quasi stessa carriera per Amaurys Perez, ‘bronzo di Riace’ cubano. Non solo i due recenti protagonisti, altri casi sono quelli del portiere italo-croato Volarevic o dell’altro italo-croato Premus. Anche tra le donne si sta diffondendo questo fenomeno: dai fasti delle Olimpiadi vinte nel 2004 ad Atene si ricordano l’italo-brasiliana Alexandra Araujo e l’italo-ungherese Noemi Toth; nel futuro il Setterosa aspetta l’arrivo di una delle più forti giocatrici al mondo: la spagnola Blanca Gil.
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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com