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Rugby

Pro12, i top e i flop della 17^ giornata: convince la mischia Benetton. Alle Zebre problemi cronici…

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TOP

Benetton Treviso

La mischia: tralasciando qualche comprensibile passaggio a vuoto, il pack biancoverde ha disputato probabilmente una delle sue migliori partite stagionali. Nemmeno con il passare dei minuti i Leoni hanno perso di qualità negli ingaggi, riuscendo ad evitare in primis che la Red Army potesse costruire da quella piattaforma azioni pericolose.

Valerio Bernabò: 50′ di grande intensità e di costante presenza sui punti d’incontro. Non sarà un giocatore appariscente, ma alla trincea di Treviso servivano soprattutto muscoli, grinta e un pizzico di intelligenza tattica, doti riscontrabili nelle caratteristiche del romano.

Angelo Esposito: concluso un significativo Sei Nazioni da ala, il campano viene dirottato nuovamente in quello che sembra essere il suo ruolo naturale, l’estremo. La giovane promessa azzurra gioca una partita ordinata e offre un’ottima copertura del campo, oltre ad una discreta solidità anche nei calci. Dietro McLean, dunque, non c’è il vuoto.

Zebre

George Biagi: galvanizzato anche dall’esordio in Nazionale, l’italo-scozzese si dimostra uno dei migliori nella sconfitta di Dublino, mettendo in mostra a più riprese la sua potenza fisica e l’efficacia nel gioco aperto. Un giocatore sempre più convincente ed in costante crescita.

Filippo Ferrarini: finora non aveva dato continuità all’exploit della scorsa stagione, ma sul prato dell’RDS Arena il flanker emiliano sale in cattedra e mantiene un’elevata intensità durante tutti gli 80′, tornando almeno momentaneamente sui livelli di un anno fa. Ora, però, serve ritrovare quella costanza di rendimento che aveva fatto accostare il suo nome anche alla maglia azzurra.

Brendon Leonard: al mediano neozelandese basta poco per entrare tra i top, come già accaduto svariate volte in stagione. Non avrà giocato la sua miglior partita, ma al cospetto di una delle squadre più forti d’Europa – seppur rimaneggiata – fa vedere ugualmente le sue grandi qualità, dalla precisa distribuzione dei palloni alla grande velocità d’esecuzione. Peccato che, in alcuni frangenti, sembri predicare nel deserto.

FLOP

Benetton Treviso

Mat Berquist: le infide condizioni atmosferiche di Limerick non lo aiutano, ma l’apertura biancoverde non apporta alcun contributo alla causa con il suo destro vellutato, risultando uno dei Leoni maggiormente in ombra. Sbaglia due calci difficile ma, in generale, non fa la differenza nemmeno nei calci di spostamento

Zebre

David Odiete: Cavinato lo schiera estremo, con tutta probabilità non il ruolo in cui il trequarti classe ’93 può esprimere al meglio le proprie qualità. L’errato posizionamento evidenziato a più riprese denota, peraltro, un senso tattico non propriamente caratteristico di quella posizione. Lo attendiamo nuovamente all’ala.

Mancanza di sostegni: di fatto, è un problema di attitudine esclusivamente italiano, riscontrabile anche nel Benetton Treviso e in Nazionale, ma maggiormente accentuato nella franchigia federale. Anche contro Leinster il numero di punizioni per tenuti a terra è stato considerevole, segno di un ritardo nelle pulizie dei punti d’incontro e nei sostegni a tratti preoccupante, la principale causa della sterilità dell’attacco bianconero.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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