Rugby
Pro12, top e flop: Ghiraldini formato trequarti; Zebre, la difesa?
TOP
Benetton Treviso
Alberto De Marchi: sempre più vicino al prototipo del pilone moderno, potente quanto basta in mischia chiusa ed arrembante nel gioco aperto. Contro Edimburgo, il 28enne jesino mette in mostra soprattutto le sue qualità nell’attaccare la linea avversaria, spesso impensierita anche alla luce dei tanti palloni toccati. E uno di questo non poteva che tramutarsi nella meta decisiva. E a Sale (dove giocherà De Marchi la prossima stagione) gongolano…
Ludovico Nitoglia: dinamite pura, un concentrato di velocità, aggressività e tecnica che lo rendono – se mai ci fosse bisogno di ricordarlo – la migliore ala del movimento italiano. Da segnalare, in particolare, l’eccellente fase difensiva con i placcaggi su uno scatenato Denton. Tra i migliori anche nell’intricato primo tempo, uno dei beniamini del Monigo.
Leonardo Ghiraldini: Oltremanica hanno potuto ammirare non solo la grande prestazione di De Marchi, ma anche le gesta di un altro probabile Leone destinato a sbarcare in un club della Premiership, trasformatosi trequarti per una sera. Da ala pura, infatti, il cambio di passo in occasione della meta che ha impresso una svolta al match. Non solo la marcatura, però, perché Ghira si è confermato complessivamente uno dei migliori trevigiani in stagione.
Zebre
Luciano Orquera: buona distribuzione in cabina di regia, coadiuvato splendidamente da Brendon Leonard, ma soprattutto decisivo con il 5/5 dalla piazzola. Impeccabile come non lo si vedeva da qualche tempo, tanto da meritarsi anche la palma di Man of the Match. Dopo un Sei Nazioni opaco, un ritorno in grande stile per il n°10 bianconero.
Giovanbattista Venditti: impatto non indifferente quello del possente trequarti aquilano, vero e proprio ariete nei 24′ giocati. Corrode la difesa gallese con contrattacchi ben portati, in cui riesce a far sentire tutti i suoi oltre 100kg. Un passo dopo l’altro, la forte ala bianconera si sta lasciando alle spalle l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal Sei Nazioni.
Dries Van Schalkwyk: impossibile non elogiarlo, inevitabile notare le sue prestazioni costantemente sopra la media generale. Un incrocio tra Zanni e Parisse per work rate, consistenza difensiva ed assunzioni di responsabilità. Certo, il talento non è paragonabile a quello degli azzurri, ma l’intensità mantenuta in questa stagione dalla terza linea sudafricana ha pochi eguali nella lega.
FLOP
Benetton Treviso
Lorenzo Cittadini: la mischia regge ma non domina per gran parte della partita, anche per il poco consistente apporto del pilone bergamasco. Il Citta non riesce mai a salire di giri come dovrebbe, nemmeno nell’assalto generale del secondo tempo. Una partita storta.
Robert Barbieri: il n°8 italo-canadese continua a non esprimersi sui suoi abituali livelli. Qualche passo avanti rispetto alle recenti apparizioni, ma nulla di sostanziale. Poco rapido e scarsamente incisivo da ball carrier, la qualità per cui era invece emerso prepotentemente nelle ultime stagioni.
Zebre
Attenzione difensiva: le due mete subite nel primo tempo avevano evidenziato il disordine nella difesa bianconera, poco reattiva nel riorganizzarsi dopo ogni fase di gioco gallese. Il culmine delle distrazioni, però, è stato raggiunto in occasione della marcatura decisiva per il pareggio, quando Groves è riuscito ad infilarsi in uno spazio ristrettissimo tra la ruck e una prima guardia (Chistolini) evidentemente distratta. Un episodio che, conoscendo Cavinato, non si ripeterà…
Dion Berryman: in un match in cui anche l’oggetto misterioso Ratuvou ha avuto un discreto impatto a livello fisico, l’ala neozelandese è apparso evanescente e poco integrato negli schemi offensivi di Cavinato. La sua presenza, di fatto, a tratti non si è notata in campo. Ectoplasmatico.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Foto: Fotosportit/FIR