Short Track
Short Track, Mondiali: una sola medaglia ed un futuro che preoccupa
Si sono chiusi ieri i Mondiali di short track e l’Italia torna a casa con una sola medaglia, quella conquistata dalla staffetta femminile. Un bronzo che conferma quello olimpico ottenuto a Sochi e i progressi fatti in Coppa del Mondo in questa stagione. Come all’Olimpiade anche un pizzico di fortuna ha aiutato il quartetto azzurro, che aveva chiuso al quarto posto prima che la Corea fosse squalificata dai giudici. Rispetto all’evento a Cinque Cerchi mancava Martina Valcepina, non convocata per la rassegna iridata e sostituita per l’occasione da Cecilia Maffei, pattinatrice esperta e che meritava questa medaglia per aver fatto parte della crescita di questo gruppo nelle ultime stagioni.
A livello individuale è mancato il guizzo di Arianna Fontana, ma non può essere sempre e solo la valtellinese a salvare la spedizione. Nei 1500m una decisione molto dubbia dei giudici l’ha privata dell’accesso in finale, mentre nei 500m non è bastato il nuovo record italiano per giocarsi una medaglia. La prestazione dell’azzurra più medagliata alle ultime Olimpiadi resta comunque positiva, ma preoccupa il futuro dello short track azzurro in caso di ritiro della campionessa di Sondrio.
Dietro alla Fontana in questo momento c’è un vuoto assoluto e nessun atleta sembra essere competitivo a grandi livelli, perchè in questi Mondiali tutti gli altri azzurri sono stati eliminati nelle batterie o addirittura nei turni preliminari. In questo momento forse la sola Martina Valcepina nei 500m può davvero dire la sua, ma la valtellinese deve fare quel salto di qualità necessario per competere contro le più forti del mondo. Le brutte prestazioni all’Olimpiade sono forse dovute alla troppa pressione, difficile da gestire in certi casi e che forse la bloccata proprio nel momento più importante, perchè in Coppa i risultati buoni erano arrivati.
In campo maschile i sorrisi sono davvero pochi, perchè è stato un Mondiale difficile, dove i nostri pattinatori non hanno brillato. Bisogna comunque sottolineare come la staffetta sia tra le migliori otto del mondo, ma quello che preoccupa, ancora di più che a livello femminile, è il ricambio generazionale, perchè quando diranno stop i vari Confortola, Lobello e Rodigari dietro non c’è davvero nulla, con il solo Tommaso Dotti, che deve crescere ancora molto.
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andrea.ziglio@olimpiazzurra.com