Ciclismo
Tirreno-Adriatico: chi esce meglio verso Sanremo e Giro d’Italia?
La Tirreno-Adriatico conclusasi due giorni fa ha regalato come al solito moltissimi spunti in vista della Milano-Sanremo e delle imminenti classiche di primavera.
Tra i velocisti che rivestono i panni dei favoriti d’obbligo per la Classica di San Giuseppe, Mark Cavendish ne esce sicuramente alla grande; il britannico, aiutato da una squadra pressoché perfetta (e in particolare da un Alessandro Petacchi in versione gregario d’oro), ha dimostrato una grande gamba e la condizione dei momenti migliori nel dominare gli sprint. Peter Sagan, invece, ha confermato di essere pressoché imbattibile sui traguardi che presentano strappi o lievi ascese, ma di avere ancora margini di miglioramento nelle volate con tutti gli sprinter in pianura; ad armi pari con Cavendish, lui e Philippe Gilbert, un altro apparso in buona condizione, faticano a prevalere. Si sono invece nascoste due delle principali carte azzurre, entrambi in maglia Lampre, ovvero Diego Ulissi e Filippo Pozzato: se il toscano ha quantomeno portato a casa un buon piazzamento in classifica finale (peraltro confermato con una crono di alto livello), il vicentino è stato davvero impalpabile; entrambi, comunque, sanno bene che non avrebbero chance in una volata a ranghi compatti e dunque in Liguria dovranno anticipare gli sprinter citati poc’anzi. E la terza punta Lampre, che invece dovrebbe proprio giocarsela alla pari con Cavendish&C, si è eclissata anch’essa dopo lo scintillante avvio di stagione, forse per non caricarsi di troppe aspettative in vista di domenica: stiamo parlando, ovviamente, di Sacha Modolo. Per chiudere il discorso sui velocisti, Arnaud Démare, nome da non sottovalutare per la Sanremo, è apparso in buona condizione pur in assenza del guizzo vincente, al pari di Andre Greipel.
Tra gli uomini che invece puteranno alle corse a tappe, segnali negativi da Ivan Basso, Cadel Evans, Bauke Mollema e persino Michal Kwiatkwoski, che è certamente un talento dal potenziale molto interessante, ma deve ancora imparare a gestirsi nella maniera migliore durante le giornate (difficile che sia già quest’anno competitivo per una gara di tre settimane); Nairo Quintana, paradossalmente, ha quasi corso meglio la cronometro finale che non i precedenti arrivi in salita, dove alla luce del suo 2013 ci si aspettava fuoco e fiamme. Domenico Pozzovivo esce anch’egli a testa alta, per quanto nel suo caso si possa fare un ragionamento simile a Quintana: in ogni caso, il lucano è sempre tra i primi, anche se fatica più di altri a trovare la zampata vincente, nelle singole frazioni come nelle classifiche generali. Infine, ovviamente, Alberto Contador. Era da anni che il Pistolero non sembrava così brillante, e vincere una breve corsa a tappe con 2′ di margine su una quotata concorrenza significa manifesta superiorità: l’obiettivo, ora, è quello di mantenere questa condizione straripante per i grandi giri estivi.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com