Ciclismo
Amstel Gold Race: Italia, aggrappati a Rebellin?
Il titolo, ovviamente, va letto come una piccola provocazione. Perché no, il ciclismo italiano non può aggrapparsi a Davide Rebellin, che il 9 agosto compirà 43 anni, per ricavare qualcosa di buono dalla Amstel Gold Race di domenica.
Eppure, che il veterano della CCC-Polsat apprezzi particolarmente queste strade è risaputo, come testimonia il suo palmarés ma anche quanto fatto vedere alla recente Freccia del Brabante, nella quale ha chiuso settimo e miglior azzurro. Negli ultimi anni ha sempre collezionato piazzamenti regolari in quasi tutte le corse a cui ha preso parte, per quanto l’ultimo successo di un certo rilievo sia il Trofeo Melinda 2012; ovviamente, con l’età si è affievolito lo spunto veloce e la capacità di fare la differenza, tuttavia non ci stupiremmo di ritrovare Rebellin tra i primi dieci della “gara della birra”.
Ma non possiamo, si diceva, dipendere da lui. Segnali di ottimismo arrivano da casa Lampre: Damiano Cunego è apparso tra i migliori al Giro dei Paesi Baschi e il Cauberg gli ricorda il successo del 2008, anche se c’è sempre la possibilità che lui e Diego Ulissi (più avvezzo alla Freccia Vallone) debbano correre in supporto al campione del mondo Rui Costa. Non ci sarà Moreno Moser e la Cannondale potrebbe essere tutta per Marco Marcato, altro uomo del nord e tendenzialmente grande regolarista nei piazzamenti ad alto livello; Vincenzo Nibali, invece, cercherà presumibilmente il colpo di pedale migliore in vista della Liegi a lui più congeniale, perciò l’Astana potrebbe puntare ancora su un Enrico Gasparotto che pure, negli ultimi mesi, non ha dato grandi segnali di vita se si eccettua un non posto di tappa ai Paesi Baschi. Infine, come abbiamo già avuto modo di dire nei giorni scorsi, ai Bardiani-CSF va il compito di scombinare la corsa: se da un lato potrebbero pagare la poca attitudine alle Classiche del Nord, dall’altro Sonny Colbrelli ed Enrico Battaglin sono due corridori sempre all’attacco, capaci di dire la loro in un’eventuale volata; Colbrelli, in particolare, è reduce da una lunga serie di piazzamenti ai quali manca solamente l’acuto, e se arrivasse sul Cauberg sarebbe veramente un capolavoro.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com