Baseball: Babe Ruth, 100 anni di ricordi

il 22 Aprile 1914 per la storia del meraviglioso gioco del baseball non è una data come le altre, perchè quel giorno sul diamante ha fatto il proprio esordio l’uomo che avrebbe definitivamente cambiato i destini planetari del “Batti & Corri” : George Herman Ruth, per tutti “Babe” Ruth.

Il più famoso giocatore di tutti i tempi.

Un’icona americana come solo Muhammad Ali e Michael Jordan, seppero essere nel corso della storia.

Nato nel 1895 a Baltimora, il “Bambino” (come era soprannominato), iniziò la sua carriera professionistica negli Orioles lanciando nella sua prima partita da professionista, in International League contro i Buffalo Bisons; salvo poi salire alle luci della ribalta prima nei Boston Red Sox, dove vinse tre titoli, e poi nei New York Yankees, con ben quattro affermazioni.

Ma è stata proprio la squadra di Boston quella con cui Babe ebbe più controversie. Dapprima, un rapporto difficile legato alla concorrenza nel roster dei lanciatori lo costrinse a retrocedere nelle Minors; in seguito invece rientrò da grande stella di questa formazione vincente affermandosi anche come eccellente battitore mancino. Nel 1920 però, a causa di problemi finanziari del proprietario Harry Frazee, egli fu costretto al passaggio verso gli Yankees (che all’epoca erano una squadra di seconda divisione) lanciando, come racconta la leggenda,  una “maledizione” che costrinse il team del Massachusetts ad un digiuno dal titolo di 86 anni.

Dopo essere passato a New York quindi, si ritirò il 2 giugno del 1935 non prima di aver firmato il suo 714° fuoricampo.

Morì nel 1948, ma la sua leggenda continua a vivere nel cuore degli appassionati e nella sua casa natale, al 216 di Emory Place a Baltimora, dove è stato allestito il Babe Ruth Museum che a 100 anni dal suo esordio celebra ancora le sue gesta.

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Foto: bu.edu

michele.cassano@olimpiazzurra.com