Ciclismo

Davide Cassani: “Il ciclismo italiano non è morto”

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Filippo Pozzato è stato il migliore azzurro sia nel Giro delle Fiandre che alla Parigi-Roubaix, corse nelle ultime due domeniche, il portacolori della Lampre però non si è neanche lontanamente avvicinato al podio nelle due Classiche Monumento e ancor di più alla vittoria; un successo che manca da addirittura 6 anni all’Italia. Il ciclismo italiano è sempre più in crisi e lontano dai fasti degli ultimi decenni. Davide Cassani, neo ct della nazionale maschile, ne ha parlato alla Repubblica a margine della presentazione del GP Liberazione.

Non siamo morti, il nostro ciclismo è ancora ai vertici mondiali. Sta di fatto che se fino a qualche anno fa dominavamo la scena ora stiamo un po’ soffrendo, soprattutto nelle corse di un giorno, perchè nazioni che prima non esistevano sono ora molto forti. Il ciclismo è cambiato tanto in questi anni, in peggio in Italia se si pensa che non ci sono più prove importanti che possano dare ad un giovane la possibilità di crescere in modo corretto, parlo ad esempio del Giro delle Regioni come di tante altre corse a tappe che adesso non ci sono più. Di squadre fortunatamente ce ne sono ancora tante, la base è ancora bella solida però siamo forse rimasti un po’ indietro chiudendoci in Italia senza dare ai nostri corridori la possibilità di fare esperienza all’estero. Non essendoci tante corse a tappe, e considerando che molte non sono durissime, diversi ragazzi arrivano al professionismo impreparati. Ci sono tanti giovani interessanti tra i professionisti: Modolo, Trentin, Battaglin, Colbrelli, poi ci sono ragazzini di quarant’anni che riescono ancora a vincere come Petacchi che sono degli esempi. Non possiamo dimenticarci della nostra bandiera Nibali che non sarà al Giro ma speriamo possa vincere il Tour de France. E’ fondamentale puntare sui giovani, per questo la Federazione ha cominciato un cammino per avere una visione più completa e approfondita sul mondo giovanile. Abbiamo già organizzato dei ritiri per junior e under 23, abbiamo portato le nostre nazionali a correre il Giro delle Fiandre under 23 e la Roubaix junior per cercare di fare esperienza. Obiettivo il Mondiale di Ponferrada, settimana prossima andrò con quattro corridori a visionare il percorso per prendere un pò di dati e a giugno tornerò probabilmente con un altro gruppo, sempre a giugno farò un mini-ritiro prima del campionato italiano”.

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

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