Atletica

DOPING, Frullani: “L’integratore era illegale…ma per colpa dell’azienda!”

Pubblicato

il

William Frullani, frenatore dell’equipaggio di Bob a 4 che avrebbe dovuto partecipare alle ultime Olimpiadi Invernali di Sochi 2014, era stato pizzicato positivo all’antidoping alla vigilia dell’evento. Ovviamente non ha potuto prendere parte alla manifestazione a cinque cerchi.

Ieri, sul suo profilo Facebook, è però arrivata tutta la spiegazione dell’accaduto. E la positività non è colpa sua, bensì dell’azienda che ha prodotto l’integratore incriminato: contiene dimetilpentilamina, ma questa sostanza non è dichiarata sulla confezione dell’integratore stesso, come invece prevede la legge, e dunque l’atleta non poteva esserne a conoscenza.

 

Di seguito il suo scritto (grassetto nostro):

Ciao, vi racconto cosa è accaduto a Sochi e come sta procedendo la storia.
Al rientro in Italia ho consegnato i miei integratori al laboratorio di ricerca dell’Università di Torino per essere analizzati. Gli esami hanno individuato la sostanza che mi ha fatto risultare positivo (dimetilpentilamina) in un integratore che assumevo a fine allenamento – il test risale alla mattina del 18/02, 5 giorni prima della gara, per cui mi stavo ancora allenando. La sostanza in questione non era in etichetta (altrimenti non avrei mai acquistato l’integratore), ed era quindi illegalmente presente nelle compresse.
L’uso della dimetilpentilamina all’interno degli integratori è illecito e vietato ovunque. Avvierò una causa civile e penale contro l’azienda che ha prodotto l’integratore: si tratta di un noto marchio del settore, regolarmente presente sul mercato italiano, che testa e certifica lavorazione, purezza e qualità dei suoi prodotti. L’azienda è già stata segnalata alle autorità competenti in materia di antisofisticazione.
A Sochi siamo stati in 3 a risultare positivi a questa sostanza, tutti a causa di integratori. 
Non mi stancherò mai di ringraziare tutti gli amici che mi hanno scritto e chiamato: solo allenamento e fatica appartengono al mio modo di vivere lo sport“.

 

(foto FIDAL/Colombo)

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version