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Ciclismo

Giro delle Fiandre 2014: Fabian, straordinariamente umano!

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Gli anni passano per tutti. Anche per Fabian Cancellara. Ed è così che un corridore abituate a fare fuoco e fiamme deve cambiare il suo modo di correre. Non si permette più di di partire lontano dal traguardo, non si permette più di scarrozzare compagni e avversari per la campagna belga. Si permette solo di vincere.

Stiamo parlando, senza ombra di dubbio, del più grande corridore da classiche degli ultimi anni. Escludendo il Giro delle Fiandre del 2011 (quando si ruppe la clavicola), Spartacus ha concluso sul podio tutte le Monumento dal Giro delle Fiandre del 2010. Per undici volte tra Sanremo, Fiandre e Roubaix è riuscito a concludere la corsa nelle prime tre posizioni nonostante le infinite variabili presenti in queste gare leggendarie e l’avvicendarsi degli avversari al suo fianco.

Oggi, nella 98edizione del Giro delle Fiandre, ha gestito le sfuriate dell’OmegaPharma-QuickStep sul Koppenberg, ha gestito la mancanza di compagni di squadra, decimati dalle cadute, ha gestito la pressione della sfida con Peter Sagan. Poi ha aperto il gas. Una sola accelerazione sull’Oude Kwaremont, portata all’ultimo passaggio nel tratto più impegnativo. È bastata a far saltare per aria la corsa, nonostante si sia presentato all’imbocco del Paterberg in compagnia di Sep Vanmarcke (attenzione a lui per la Roubaix di settimana prossima) e con Stijn Vandenbergh e Greg Van Avermaet ancora in avanscoperta. Anche sul Paterberg la Locomotiva di Berna non ha lasciato il segno, ma nonostante questo è riuscito a riportarsi sulla testa della corsa in vista degli ultimi 10 chilometri.

Nonostante fosse il favorito, Fabian è riuscito a gestire, ancora una volta, le fasi finali di gara nel migliore dei modi. Ha sprecato poche energie, tenendole per lo sprint, dove è stato imbattibile. Una volta partito dalla quarta posizione ha impresso tutta la sua straordinaria potenza sui pedali, lasciando agli avversari solo le briciole.

Forse non è più il Cancellara devastante di qualche anno fa, quando nonostante fosse nettamente il più forte spesso non riusciva a vincere. Ora, invece, sembra in grado di ottenere successi di questo prestigio nonostante la superiorità ne confronti degli avversari non sia netta. L’avevamo visto alla Roubaix dello scorso anno, e ne abbiamo avuto la conferma oggi. Senza la dinamite nelle gambe (che comunque restano quasi inavvicinabili per tutti gli altri), Cancellara è riuscito a trovare maggiore equilibrio e gestione da un punto di vista tattico. Poca follia e tanta concretezza che l’ha portato a vincere la settima classica monumento della carriera, il terzo Giro delle Fiandre. Per la terza volta è anche salito sul podio nella stessa stagione sia al Fiandre che alla Milano Sanremo. Tra una settimana Fabian andrà a caccia dell’ennesimo record: se dovesse uscire vincitore dall’inferno del Nord, tagliando per primo il traguardo nel velodromo di Roubaix, per la terza volta porterebbe a casa la doppietta Fiandre-Roubaix nella stessa stagione dopo esserci riuscito nel 2010 e nel 2013. Solo a pensarci, qualcosa di leggendario.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Flanders Classics – Ludo Vandecruys

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