Ciclismo
Giro delle Fiandre 2014: la settima meraviglia di Cancellara! Sua la Ronde dello spettacolo!
È il più forte. Nelle Fiandre, quando è presente ed è in forma, non c’è nulla da fare. Nonostante dei grandi avversari, Fabian Cancellara ha vinto la 98esima edizione del Giro delle Fiandre, conquistando così la settima classica monumento in carriera, la terza Ronde Van Vlaanderen, tutte nelle ultime 5 stagioni . Un gladiatore, sconfitto a Sanremo due settimane fa (quando fu secondo) e vincente oggi con gambe e carattere da vendere. Probabilmente il più grande ciclista degli ultimi 10 anni, sempre sulla cresta dell’onda e vincente nelle Classiche monumento.
Inizialmente il gruppo non ha favorito i coraggiosi, e per 45 chilometri nessuno è riuscito a prendere il largo: dopo circa un’ora di corsa si sono avvantaggiati Stig Broeckx , Andrea Palini, James Vanlandschoot, Wesley Kreder, Raymond Kreder, Aliaksandr Kuchynski, Romain Zingle, Jelle Wallays, Davide Appollonio, Daryl Impey e Taylor Phinney. Presto, purtroppo, Appollonio ha dovuto salutare la compagnia a causa di una foratura.
Il gruppo, nel contempo, è stato selezionato dalle cadute, che si sono susseguite l’una dopo l’altra. Tra i ritirati Johan Vansummeren e Luke Durbridge, già nelle primissime fasi della corsa. Con l’avvicinarsi alle fasi decisive, e i primi muri, il plotone, sempre nervoso a causa del vento e delle strade stretto, è stato selezionato sempre più. Tra le squadre più colpite la Lotto-Belisol e la Trek Factory Racing di Fabian Cancellara. Staccato dalla testa della corsa anche Andrea Palini: molto attivo nei tratti in pavé Taylor Phinney, che ha messo in luce una buona gamba in vista della Parigi-Roubaix di settimana prossima.
A 70 chilometri dal traguardo, sulle prime rampe del Kanarieberg, si è sganciato un terzetto con Manuel Quinziato (BMC), Matteo Trentin (OmegaPharma-QuickStep) e Bernhard Eisel (Team Sky), che hanno preso subito un buon margine di vantaggio sul gruppo. In vista del secondo passaggio sull’Oude Kwaremont il gruppo ha ripreso i tre contrattaccanti, andando a ridurre anche il gap rispetto ai primi fuggitivi, tornati a circa 1′ di distacco dai big. Solo Trentin è riuscito a resistere in avanscoperta, grazie ad un’ottima azione sul muro caratteristico di questa corsa.
Il primo passaggio sul Paterberg ha prodotto un’interessante selezione, e di fatto il gruppo dei big si è ridotto ad un trentina di unità in vista del passaggio sul Koppenberg, uno snodo fondamentale della corsa. Proprio su questo storico e impegnativo muro il primo gruppo si è selezionato ulteriormente grazie al forcing di Tom Boonen e Niki Terpstra dell’OmegaPharma-QuickStep che hanno di fatto ridotto il gruppo a meno di 20 unità.
Sul Taaienberg Edvald Boasson-Hagen ha attaccato con Dries Devenys, mentre nelle retrovie Cancellara ha sgretolato ulteriormente il gruppo, ridotto a ad una decina di corridori. L’OmegaPharma-QuickStep, forte di una scontata superiorità numerica, ha provato a giostrare questo vantaggio, senza particolari risultati. In vista degli ultimi muri di giornata si sono susseguiti diversi attacchi dal gruppetto dei migliori, con Van Avermaet e Vandenbergh che hanno attaccato in testa il Kruisbeg con una ventina di secondi di vantaggio sugli altri favoriti della vigilia.
I due uomini al comando hanno approfittato di una fase di studio da parte degli inseguitori per aumentare il proprio margine a quasi 1′ sul gruppo di Boonen, Sagan e Cancellara in vista dell’ultimo passaggio su Oude Kwaremont e Paterberg. A 20 chilometri dal traguardo le carte si sono rimescolate nuovamente, con una ventina di corridori che sono rientrati sul gruppo dei favoriti.
All’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont, 16 chilometri dal traguardo, i big si sono affrontati testa a testa, ma ancora una volta è stato Fabian Cancellara a propiziare l’azione decisiva: alla sua ruota è rimasto solo il belga Sep Vanmarcke (Belkin). Davanti a loro ancora Van Avermaet e Vandenbergh con circa 13” di vantaggio ai piedi del Paterberg. Sull’ultimo muro Van Avermaet è riuscito a mantenere un buon vantaggio sugli inseguitori: Cancellara e Vanmarcke hanno ripreso Vandenbergh in cima allo stesso Paterberg ma il corridore della BMC è rimasto ancora in avanscoperta dopo essere scattato a circa 30 chilometri dal traguardo.
A 10 dalla conclusione, al comando della corsa si è formato un quartetto di quattro grandissimi interpreti di queste corse: Cancellara, Van Avermaet, Vandenbergh e Vanmarcke. Nessuno, nonostante i tentativi di Alexander Kristoff e Niki Terpstra, è riuscito a rientrare e i quattro al comando si sono diretti verso l’arrivo di Oudenaarde, 259 chilometri dopo la partenza di Bruges.
Dopo scatti e controscatti i contendenti si sono ritrovati tutti assieme sul rettilineo finale. Nessuno ha preso l’iniziativa fino ai 200 metri dal traguardo, quando Cancellara, furbissimo, si è alzato sui pedali dalla quarta posizione del gruppetto, sfoderando un’accelerazione irresistibile per tutti nel finale in leggera ascesa che gli è valso il terzo Giro delle Fiandre della carriera.
Seconda posizione per un superlativo Greg Van Avermaet, che nonostante una caduta nelle fasi centrali della corsa è riuscito ad attaccare a 30 chilometri dall’arrivo, e a cogliere il secondo posto in volata. Terzo gradino del podio per Sep Vanmarcke, a sua volta bravissmo nelle fasi finali della gara. Quarto, ai piedi del podio, Stijn Vandenbergh, primo degli OmegaPharma-QuickStep sul traguardo. Quinta posizione, in solitaria, per un grande Alexander Kristoff, che ha preceduto l’olandese Niki Terpstra.
Solo 16esimo Peter Sagan, appena davanti a Pippo Pozzato, il migliore degli italiani nonostante una prova non brillantissima, in particolare sui muri fiamminghi.
Il percorso, leggermente modificato rispetto agli ultimi due anni, ha regalato uno spettacolo di altissimo livello, favorendo i giochi tattici delle squadre già quando mancavano diversi chilometri al traguardo. Ottima anche l’interpretazione dei corridori, che hanno acceso la competizione lontanissimi dallo striscione d’arrivo. Una corsa più che mai godibile per il pubblico, che non può che ritenersi soddisfatto di una Ronde Van Vlaanderen stratosferica.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Flanders Classics – Ludo Vandecruys