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Ciclismo
Giro delle Fiandre, il percorso: decisivi Oude Kwaremont e Paterberg
259 chilometri d’inferno tra muri e pavè, ciotolato e pendenze impossibili. Questo è quanto aspetta i corridori al varco per domenica, quando andrà in scena il Giro delle Fiandre, seconda Classica Monumento della stagione che aprirà la Settimana Santa del ciclismo che si concluderà un settimana dopo a Roubaix (clicca qui per programmi, orari e tv).
Partenza da Brugge, poi un centinaio di chilometri tranquilli fino all’imbocco del primo muro: l’Oude Kwaremont, che poi ritroveremo per altre due volte nell’arco della corsa. Oltre 2 chilometri terribili, con un fondo stradale molto dissestato che può fare la differenza; poco accentuata la pendenza, che resta sempre sotto il 10%, comunque sufficiente a fare male. Importante prenderlo sempre nelle prime posizioni per evitare cadute e ritardi. Successivamente ci saranno circa 40 chilometri molto insidiosi che porteranno i corridori negli ultimi 120 chilometri di corsa. Cinque muri uno in fila all’altro, intervallati anche da quattro tratti in pavè, seppur in piano: chiudono questa fase di corsa il Molembreg e il Padderstraat.
Dopo una nuova fase interlocutoria, durante la quale i corridori dovranno comunque scalare Leberg, Valkenberg, Kasperij e Kanarieberg, si entra nella fase finale e decisiva. A 55 chilometri dalla conclusione per la prima volta si scaleranno in fila l’Oude Kwaremont e il Paterberg, pochi chilometri dopo. Quest’ultimo è uno strappo secco in ciotolato di 300 metri con una pendenza media del 12% con punte oltre il 15. Va affrontato a bassa velocità, data un’insidiosa curva che immette il gruppo in questo muro vero e proprio: una difficoltà in più per i corridori.
Subito dopo, altro giro infernale: nell’arco di 7 chilometri i corridori si troveranno davanti il leggendario Koppenberg, che potrebbe rivelarsi uno snodo cruciale così vicino al traguardo (mancheranno 45 chilometri), lo Steenbeekdries, il Mariaborrestraat e il Taienberg. I big potrebbero già muoversi su questi interessanti trampolini di lancio. A 27 dall’arrivo i quasi due chilometri del Kruisberg potrebbero mettere in croce le gambe di molti, ma i giochi dovrebbero decidersi tra i -16 e i -13 chilometri al traguardo, quando per la terza volta i corridori assaggeranno le pietre del Vecchio Kwaremont e poco dopo il Paterberg, giudice ultimo di una corsa entrata nella leggenda.
Come accaduto negli ultimi due anni manca il Muro di Grammont, ma il percorso, per questa 98^ edizione della Ronde van Vlaanderen, sembra assolutamente all’altezza del valore sportivo e artistico della corsa.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com