Rugby
L’atto di fede della Nuova Zelanda: no alle scommesse sul rugby
Aria di rivoluzione nella Nuova Zelanda ovale. La NZRU ha avviato una procedura tesa ad evitare corruzioni, match truccati e combine di ogni genere nel panorama rugbistico neozelandese, al fine di mantenere immacolata l’immagine dello sport nazionale della terra dei kiwi e prevenire ogni sorta di scandalo.
L’iniziativa prevede il divieto di scommettere su partite di rugby di tutto il mondo (quindi non solo interne al Paese), tanto meno i giocatori potranno delegare qualunque altra persona ad organizzare una combine oppure disputare incontri intenzionalmente al di sotto delle proprie potenzialità. Inoltre, la Federazione richiederà a 2000 tra giocatori di alto livello ed altre personalità della palla ovale neozelandese di sottoscrivere un impegno proprio contro corruzioni e similari, “nella volontà di far restare il rugby un leale test di skill e abilità” , come dichiarato dal general manager dell’Union, Neil Sorensen.
“Abbiamo visto esempi internazionali dei danni che la corruzione può fare allo sport – ha spiegato Sorensen – e noi non vogliamo che questo succeda nel rugby “, dichiarazioni da cui si deducono anche le ‘fonti d’ispirazione’ del nuovo capitolo della storia del rugby in Nuova Zelanda. E la punizione, per chi dovesse trasgredire alle nuove regole, è quanto meno esemplare: la radiazione.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Al
3 Aprile 2014 at 12:02
La proverbiale chiarezza anglosassone. Ti dico le regole, firmi, se le violi consapevolmente sei fuori. Non venirmi a raccontare che lo fanno tutti, che scommettono anche Mario, Sergio e Pino. Dammi le prove e andrò a beccarli. Ma intanto tu rispondi del tuo. Impariamo.