Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2014: il percorso della centesima edizione

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Tanti auguri, cara Liegi-Bastogne-Liegi. Domenica andrà in scena la centesima edizione della Decana delle Classiche, quarta classica monumento della stagione, una corsa che segna lo spartiacque tra la prima e la seconda parte di stagione, caratterizzata dai Grandi Giri. Eppure, per i cacciatori di classiche, c’è da fare un ultimo sforzo, più di 260 chilometri su e giù per le Ardenne. Scopriamo tutti i segreti del percorso della Doyenne. 

Si parte, come suggerisce il nome della corsa, da Liegi. Sin dai primi chilometri, nonostante non siano segnati ufficialmente, iniziano i primi saliscendi, sui quali potrebbe nascere la prima fuga di giornata. La prima vera asperità di giornata verrà affrontata dai corridori dopo 70 chilometri: Cote de la Roche en Ardenne. Un antipasto di 2 chilometri e 800 metri con una pendenza media del 6,2 %. Nulla di trascendentale, ovviamente, ma è solo l’inizio.

Come nella prima parte del tracciato anche dopo questa cote si susseguono diversi mangia e bevi non segnalati sui documenti ufficiali, che però possono rimanere nelle gambe degli atleti andando ad incrementare il dislivello complessivo della corsa. Dopo 123 chilometri sarà il momento della Cote de Saint Roch, un muro di 1000 metri all’11% di pendenza media. Una rasoiata quando mancheranno ancora 140 chilometri alla conclusione della corsa.

Una volta entrati negli ultimi 100 chilometri di corsa ci saranno tre impegnative cote una in fila all’altra: Cote de Wanne (2,8km al 7,2%), Cote de Stockeu (1 km al 12,4 %) e Cote de la Haute-Levée (3,6 km al 5,6%). Questo potrebbe essere il primo momento fondamentale della gara, in cui potrebbe prodursi una prima importante selezione. Per i favoriti e i capitani sarà importante essere già nelle prime posizioni del gruppo per evitare di dover inseguire, mentre qualche seconda linea potrebbe provare ad andare in avanscoperta per anticipare i più forti.

Dopo un breve tratto interlocutorio si tornerà a puntare verso l’altro sulla Cote de la Vecquée, non troppo impegnativa con una pendenza al 6,4%, ma una lunghezza che supera i tre chilometri. Rappresenta, a 60 chilometri dal traguardo, la porta d’ingresso per la fase finale della gara. Dopo una lunga discesa, ad una quarantina di chilometri dall’arrivo di Ans sarà il momento della Cote de la Redoute. Uno dei momenti topici della gara, due chilometri infernali al 9% di pendenza che potrebbero già risultare decisivi ai fini del risultato.

Da questo momento in poi, di fatto, non ci saranno più momenti interlocutori e la corsa si avvierà, sempre tra salita e discesa, verso la linea d’arrivo e l’ultimo strappo che porta al traguardo. Prima, però, ci saranno da affrontare ancora la Cote de Forges, 2 chilometri al 6% posta a 29 dalla conclusione, e la Cote de la Roche aux Faucons, penultima ascesa a 18 chilometri dalla fine. 1500 metri oltre il 9% di pendenza media: dopo 243 chilometri possono fare molto male e favorire qualche attacco deciso.

L’ultimo giudice, prima del finale di gara vero e proprio, sarà la Cote di San Nicholas, per anni rinominata la salita degli italiane, perchè spesso e volentieri teatro degli attacchi decisivi portati dai corridori nostrani. A poco più di 5 chilometri dall’arrivo è il trampolino di lancio ideale, dopo 247 chilometri d’inferno, per arrivare a toccare il paradiso con un dito. Una salita breve, di 1200 metri, con una pendenza media superiore all’8% che prevede la parte più impegnativa sulle prime rampe. Chi ha le gambe, qui può realmente fare la differenza.

L’ultimo chilometro è ancora in leggera ascesa e in caso di arrivo in gruppetto potrebbe ancora una volta dare la possibilità a chi ne ha di involarsi verso il successo, come capitato ad esempio lo scorso anno, quando Daniel Martin ha lasciato tutti sul posto con un attacco deciso portato negli ultimi 500 metri.

La Liegi è sicuramente, assieme al Lombardia, la classica più impegnativa da un punto di vista altimetrico, andando a favorire sia gli scalatori che gli scattisti più puri. In tanti, date le caratteristiche del percorso, possono puntare ad alzare le braccia al cielo in quel di Ans. Prima, però, dovranno superare le 10 impegnative Cote che si troveranno davanti in terra belga. 

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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