Ciclismo
Liegi-Bastogne-Liegi 2014: le pagelle dei protagonisti, grande Italia
Si è conclusa la centesima edizione della decana delle Classiche Monumento, la Liegi Bastogne Liegi. I 263 km da Liegi a Ans hanno decretato come vincitore Simon Gerrans, campione australiano in linea, già vincitore della Milano Sanremo 2012. Ecco le pagelle dei protagonisti.
GERRANS Simon, voto 10: terzo all’Amstel Gold Race, con qualche rimpianto per non essere rimasto a ruota di Philippe Gilbert, il campione australiano non si è affranto, anzi, si è preparato al meglio per la Liegi e ha battuto tutti con il suo fulminante sprint negli ultimi 200 metri per distruggere la concorrenza agguerrita di Valverde e Kwiatkowski, volata che aveva già messo in mostra due anni fa alla Milano Sanremo, quando batté Fabian Cancellara e Vincenzo Nibali.
VALVERDE Alejandro, voto 8: la sua campagna delle Ardenne si conclude con un primo (Freccia Vallone), un secondo (Liegi-Bastogne-Liegi di oggi) e un quarto posto (Amstel Gold Race). Lo spagnolo è il migliore di questa settimana di classiche del Nord, anche se, dato lo stato di forma ci saremmo aspettati almeno un successo in più. Oggi corre attentissimo, sta sempre a ruota fino a quando non esplode la bagarre e si mette ad inseguire in prima persona, poi allo sprint è battuto solo da un fenomenale Gerrans.
KWIATKOWSKI Michal, voto 7.5: il giovane polacco è un uomo da classiche e si vede. Ennesimo piazzamento stagionale per il portacolori dell’Omega Pharma Quickstep che mette in mostra tutte le sue doti di passista veloce che regge bene sulle brevi salite. Già dal prossimo anno potrà puntare addirittura a fare il tris.
CARUSO Giampaolo, voto 8: la Katusha perde da subito i suoi capitani Joaquim Rodriguez (senza voto per tutta la campagna delle Ardenne) e Daniel Moreno, ed è il siciliano a farsi valere. L’attacco sulla cote di Saint Nicholas insieme a Domenico Pozzovivo è spettacolare e anche la sua tenuta sull’arrivo di Ans lo è: 200 metri in meno e sarebbe arrivato un successo storico, invece deve accontentarsi di un amaro quarto posto.
POZZOVIVO Domenico, voto 7.5: il lucano dell’AG2R, appena tornato dal Giro del Trentino, ha messo in mostra un ottimo stato di forma e anche grande coraggio nell’attaccare due volte: prima sulla cote della Rouche aux Fochons con Arredondo e poi sulla cote di Saint Nicholas (che si rivela sempre di più la salita degli italiani) insieme al connazionale Giampaolo Caruso. Alla fine, visto che le gambe c’erano, si poteva evitare il primo scatto per lo scalatore azzurro, per poter dar tutto nel finale, nel quale è sembrato poco in palla, ma con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. Comunque ottimo quinto posto finale.
GILBERT Philippe, voto 5: dal fenomeno belga ci saremmo aspettati molto di più dopo la perentoria vittoria dell’Amstel Gold Race, ma si vede che il Cauberg lo digerisce più di altre salite e che la forma non è al top come il 2012.
GASPAROTTO Enrico, voto 5.5: peggioramento rispetto alle ultime due stagioni (12mo posto) per il primo al traguardo di un’Astana (voto 5) partita con tantissime ambizioni alla partenza.
CUNEGO Damiano, voto 5.5: 13mo posto, subito dietro Gasparotto. Il distacco dai migliori è ridotto (soli 10 secondi), quindi sembra essere tornato un discreto Damiano Cunego, rispetto a quello deludentissimo visto nelle ultime stagioni dal Mondiale di Varese in poi. Resta un patrimonio del ciclismo italiano e si spera che rinasca da un momento all’altro.
NIBALI Vincenzo, voto 4.5: partiva a questa Doyenne tra i favoriti della vigilia e invece si assesta solo al 30mo posto finale. Lo Squalo dello Stretto era il più atteso tra i nostri corridori, ma non è mai veramente in corsa, se non per un paio di allunghi spregiudicati e inutili (il secondo utile solo a ridurre il gap dei due azzurri in fuga). In vista del Tour de France c’è bisogno di un radicale cambio.
BONO Matteo, voto 7.5: il migliore della Lampre. Se il campione del Mondo, il portoghese Rui Costa, non ha potuto far vedere il suo potenziale a causa di una caduta che lo ha tirato fuori gara prematuramente, se il sempre tanto atteso Diego Ulissi si è piazzato solo 66mo, se Damiano Cunego, del quale abbiamo già parlato, non è riuscito a prendersi il podio, è il 30enne passista a farsi vedere con una lunghissima fuga durata più di 200km.
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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com