Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi: Italia aggrappata allo Squalo

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Siamo sempre aggrappati a lui, nelle corse a tappe, nei Mondiali e nelle grandi classiche, e se questo fatto da un lato testimonia la grande fiducia che è stato capace di conquistarsi a suon di risultati, dall’altro preoccupa per la mancanza di alternative: Vincenzo Nibali è forse l’unico campione del ciclismo tricolore e anche domenica, alla Liegi-Bastogne-Liegi, le nostre speranze saranno rivolte al suo azzurro Astana.

Secondo un anno fa e ottavo nel 2012, la Doyenne, ovvero la decana, è la classica più adatta alle caratteristiche dello Squalo; sicuramente lo è molto di più di una Freccia Vallone che si conclude sì in salita, ma su uno strappo secco e brutale che un passista scalatore come lui fatica a digerire, soprattutto a fronte della maggiore esplosività di altri campioni. Proprio sul muro di Huy, nonostante il comprensibile cedimento finale, il siciliano ha messo in mostra una condizione atletica positiva, non ancora al top ma comunque in crescita: certo, vincere la Liegi è missione ardua, anche perché, per quelle che sono le sue peculiarità tecniche, Vincenzo ha bisogno di arrivare in solitaria per poter trionfare (nelle volate più o meno ristrette altri corridori avrebbero maggiori chance).

Se Nibali, dunque, rappresenterà la migliore carta azzurra, si guarda con un certo interesse anche alla coppia Lampre Diego Ulissi-Damiano Cunego, quest’ultimo molto sfortunato alla Freccia Vallone: tuttavia, è probabile che il capitano dei blufucsia sia il campione del mondo Rui Costa. Per la Cannondale dovrebbe partecipare un Moreno Moser comunque ancora distante dalla forma ottimale, dunque Marco Marcato, vero “uomo da Nord”, potrebbe essere il leader dei biancoverdi. Infine, anche il campione d’Italia Ivan Santaromita, sebbene persino in questo caso non ancora al massimo della forma, proverà a lasciare un segno importante sulla classica con più storia.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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