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Lotta | Andrea Minguzzi pronto a tornare per Rio 2016: “La lotta italiana non ha progetti”

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Proprio nei giorni in cui la lotta italiana sta soffrendo agli Europei di Vantaa 2014, il campione olimpico Andrea Minguzzi ha fatto un annuncio che ridà speranza a tutti gli appassionati di questo antichissimo sport: il campione olimpico di Pechino 2008 è infatti pronto a tornare a combattere con l’obiettivo dei Giochi di Rio 2016.

Il trentaduenne emiliano ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Raisport, nella quale ha affrontato diversi temi. Innanzi tutto, la sua scomparsa dalle scene dopo l’oro olimpico: “È stato cambiato completamente lo staff tecnico”, ha detto “il modo di lavorare di quelli che sono venuti dopo era totalmente diverso, con questa direzione tecnica con mi sono mai trovato”. Un attacco velato, ma non troppo, alla Federazione: “Sono iniziati una serie di infortuni dovuti alla non buona preparazione”.

Nonostante i problemi, Minguzzi non è però intenzionato a rinunciare alla sua carriera: “Dopo la qualificazione non riuscita a Londra pensavo di smettere, pensavo di essere arrivato. Poi parlando con lo staff delle Fiamme Oro abbiamo pensato che mi sarebbe convenuto centellinare le gare da fare, senza fare Europei e Campionati del Mondo, con la possibilità di potermi allenare a casa. Stiamo cercando di indirizzare la ripresa della mia carriera”.

L’atleta però non vuole creare false aspettative: “Questo non vuol dire che farò le Olimpiadi”, ha specificiato, “ad ogni tappa faremo un punto della situazione per vedere come proseguire. Vedremo se sarà bene fare le qualificazioni o se sarà meglio lasciar perdere”.

Minguzzi ha espresso la sua opinione anche sul rischio corso dalla lotta, ma ormai rientrato, di uscire dal programma olimpico: “Togliere la lotta dalle Olimpiadi sarebbe come togliere le Olimpiadi. Il problema è che la lotta è uno sport antico gestito da persone antiche che non capiscono come va il mondo adesso, si va dietro al dio denaro, al markenting. Servono sponsor e visibilità televisiva. Vengono fatti anche troppi cambiamenti di regolamento, è difficile capire la lotta per le persone che non la seguono”.

Per chiudere, ancora parole dure sull’organizzazione della lotta italiana: “La lotta in Italia purtroppo è in un momento un po’ critico e il livello è sempre più scadente. L’unico atleta che ha dato modo di sperare in un risultato è Daigoro Timoncini, ma purtroppo ancora non è riuscito a concretizzare con una medaglia europea o mondiale, forse anche a causa della situazione caotica che c’è in nazionale. Dal 2008 in avanti non si segue più un progetto ed una programmazione chiara per arrivare in forma ad un evento, ma si fanno le cose alla giornata e un po’ come capita. Così non si può competere con gli altri Paesi. Per fare i risultati ci vuole una squadra che al momento non c’è, ci vorranno almeno altri vent’anni per arrivare alla medaglia olimpica“.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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