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Masters, che Moving Day! Bubba Watson raggiunto da Jordan Spieth, nove giocatori in tre colpi!

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Bubba Watson non scappa via anche nel terzo giro e la 78esima edizione del Masters ritorna in grande equilibrio nel terzo round, preludio a delle ultime 18 buche avvincenti e tiratissime, con nove giocatori racchiusi in tre colpi. Il vincitore del 2012 compie un passo indietro e, con un 74 (+2), scivola a -5 (211 – 69 68 74) e viene raggiunto da chi, ad Augusta, vi ha messo piede per la prima volta, Jordan Spieth (71 70 70), inscalfibile nella sua regolarità. Il classe ’93 non si fa intimorire dai velocissimi green e piazza un altro 70 (-2).

Dopo due giornate anonimi, sale prepotentemente di giri il motore di Matt Kuchar, salito con un 68 (-4) in terza posizione a -4 (212 – 73 71 68) e pronto a giocarsi le sue chance di vincere il primo Major della carriera. Insieme allo statunitense, si mantiene nelle zone nobili lo svedese Jonas Blixt (70 71 71), insieme a Spieth l’unico dell’intero field ad aver girato sempre sotto il Par del campo. Con uno Stenson ai minimi termini, a trascinare la Svezia ci ha pensato lui. A dimostrazione di come il sabato sia denominato il ‘Moving Day’ nel golf, hanno guadagnato rispettivamente 32 e 21 posizioni un indomito Miguel Angel Jimenez e Rickie Fowler, attualmente quinti con -3 (213). Lo spagnolo, con cinque birdie nelle seconde 9, ha firmato il miglior score di giornata con un fenomenale 66 (-6), mentre Fowler con sei birdie ed un solo bogey complessivamente si è fermato a 67 (-5), rientrando in corsa per la vittoria finale.

Si conferma estremamente adatto all’Augusta National Lee Westwood, sempre tra i primi 15 negli ultimi sei anni nonostante i Major continuino a rimanere un tabù dopo oltre 60 partenze. Domani l’inglese ci riproverà nuovamente, partendo dalla settima posizione con -2 (214), condivisa anche con un altro pilastro del golf europeo, il danese Thomas Björn e un Jim Furyk anch’egli alla rincorsa del sogno della green jacket. Non ha tenuto i ritmi della seconda giornata l’australiano John Senden, che con un +2 è sceso in decima posizione (-1. 215), dove trova un Justin Rose in esponenziale crescita e Gary Woodland.

Dice addio ai sogni di doppietta, con un 76 (+4) Adam Scott, fin troppo falloso nel suo round e scivolato sino alla 16esima posizione con +1 (217). Risale in 24esima posizione Rory McIlroy (219, +3), ma il 77 di ieri ha inevitabilmente compromesso il suo torneo. Crolla, invece, Brandt Snedeker con un pesante 80 (+8), che lo costringe alla 46esima posizione (224, +8).

Francesco Molinari non si scuote e firma il secondo 76 (+4) consecutivo, attestandosi in 42esima posizione con 223 colpi (71 76 76, +7). Il torinese non trova le contromisure agli infidi trabocchetti di Augusta, risultando essere poco incisivo anche nei colpi al green a lui più congeniali. Al doppio bogey iniziale e al bogey della 5, Chicco era anche riuscito a reagire con due birdie alla 2 e alla 8, ma l’Amen Corner ha costretto ad altri due bogey il 31enne, che ha poi perso il quarto colpo sull’ultima buca.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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