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Taekwondo
Maurizio Gerardi, taekwondo: “Ora voglio vincere tra i Seniores”
ESCLUSIVA – Maurizio Gerardi, dopo l’argento conquistato ai Campionati mondiali juniores di taekwondo, in Cina, ci racconta tutte le emozioni che lo hanno reso protagonista nella conquista di un argento mondiale.
I migliori azzurri del taekwondo, negli ultimi anni, provengono dal Sud. Tu sei un laziale di Aprilia, dunque l’ennesimo esempio della serie?
“Beh, molti atleti validissimi e da cui prendo spunto quando combatto provengono dal Meridione, però io, come il mio maestro prima di me, ho dimostrato che Nord e Sud non c’entrano, è la testa che fa la differenza“.
Ti saresti mai aspettato un traguardo del genere?
“No, mai. In realtà pensavo solo a combattere“.
Sei stato una vera e propria sorpresa, soprattutto per chi ti seguiva e ti sosteneva da casa. Qual è stato il segreto per arrivare fino in finale?
“Il segreto è stato pensare solo all’incontro e non al risultato“.
Proprio nell’ultimo incontro, nella finale per l’oro, hai ceduto al tuo avversario. Cosa è mancato in quel match?
“Non lo so, anche prima di cominciare sentivo che mancava qualcosa“.
Durante il tuo cammino nella competizione ti sei imbattuto con tanti temibili avversari, tra questi il coreano Min, che hai sconfitto per 10-9. E’ stato forse l’incontro più duro prima della finale?
“Sì, è stato davvero durissimo“.
Il punto o l’azione più bella che hai fatto nel mondiale.
“Al russo quando mi ha chiuso la distanza e io mi sono lanciato all’indietro dandogli una tallonata sul collo“.
Quando sei uscito sconfitto dalla finale qual è stata la cosa che hai pensato?
“Ho pensato: ‘No, cavolo! Mancava così poco…’ “.
Il merito di questo successo portato a casa è anche di qualcun altro?
“Si, di tutti quelli che in Cina mi hanno sostenuto. Anche di tutti quelli che erano a casa e del mio maestro Claudio Nolano“.
A chi dedichi questa medaglia?
“A tutti quelli che hanno creduto in me“.
Dopo questo successo un po’ di meritato riposo ci vuole. Come passerai questi giorni da vice campione del mondo prima di rimetterti di nuovo a lavoro?
“Mangiando! (RIde, ndr)“.
Dopo l’avventura in Cina quali obiettivi ti sei prefissato per il futuro?
“Non saprei, intanto vorrei vincere i Campionati italiani senior“.
Licia Martignani e Marina Rizzelli ci rappresenteranno alle prossime Olimpiadi giovanili per il taekwondo nel prossimo Agosto. Cosa pensi di loro?
“Penso che se non vincono le uccido (sorride). A parte gli scherzi, sono due validissime atlete e mie amiche, voglio loro molto bene e gli auguro di fare il meglio che possono e di vincere la gara che le aspetta“.
Qual è stato il compagno di squadra che ti ha sorpreso di più al di là del risultato?
“Giuseppe Di Leonardo, ha talento da vendere“.
Davide Spinosa è campione del mondo. Cosa gli hai detto subito dopo il suo successo?
“Un capitano, c’è solo un capitano, un capitanoooo…C’è solo un capitano“.
Ognuno di noi ha dei sogni nel cassetto. E il tuo?
“Ovviamente andare alle Olimpiadi“.
Il taekwondo Italiano è sempre in continua crescita, lo dimostrano soprattutto i risultati ottenuti negli ultimi anni da questa meravigliosa nazionale. Qual è la ricetta giusta per costruire un vivaio di giovani così bravi e promettenti come voi, secondo te?
“La squadra, il sostegno reciproco e grande professionalità dallo staff di coinvolgere i ragazzi e soprattutto la capacità dei ragazzi di spingersi oltre il limite“:
Antonio Giovannangelo
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