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Olimpiadi: lo slopestyle rischia l’esclusione, troppi infortuni

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Lo slopestyle, specialità dello snowboard e dello sci freestyle, sarebbe troppo pericoloso per meritare le Olimpiadi. Queste sono state le parole di Lars Engebretsen, membro del CIO a capo delle attività scientifiche del Comitato Olimpico Internazionale. “Al momento, il tasso di infortuni è troppo alto per trattarsi di uno sport del programma olimpico, molto più alto di qualsiasi altro sport presente a Soči“, ha affermato il norvegese. “Questo sport deve cambiare“, ha aggiunto, “altrimenti non dovremmo averlo ai Giochi. Ma il CIO non è tenuto a seguire quello che dico“.

Certamente, da un punto di vista statistico, lo slopestyle è una specialità che causa molti infortuni: alle Olimpiadi, in particolare, uno dei favoriti nello slopestyle dello snowboard, il norvegese Torstein Horgmo, si è fratturato una vertebra cervicale in una run di prova. Ma andrebbero valutati anche altri fattori, come le ragioni per le quali avvengono gli infortuni (che tra l’altro il CIO ha già annunciato di voler analizzare), oppure la gravità degli stessi. Ai Giochi di Soči, ad esempio, l’infortunio più grave si è verificato nello skicross, con la pesante caduta della russa Marija Komissarova, che probebilmente resterà paralizzata a vita nella parte bassa del corpo.

Inoltre, alle parole di Engebretsen, hanno fatto seguito le proteste di Canada e Stati Uniti, due Paesi che hanno un grande peso nell’ambito della politica sportiva, e che hanno ottenuto rispettivamente tre e sei medaglie nello slopestyle ai Giochi Olimpici, per un totale di nove sulle dodici disponibili tra snowboard e freestyle.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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