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Pallanuoto
Pallanuoto: la Francia e quella crescita inaspettata, guidata dal fenomeno Bodegas
Sono da sempre stati i nostri rivali nello sport, spesso abbiamo perso contro di loro, a volte ci siamo presi le nostre rivincite, come il Mondiale di calcio del 2006 con l’Italia di Lippi trionfatrice a Berlino: sono i francesi. I transalpini ormai ci hanno superato in moltissimi sport, soprattutto invernali, come abbiamo visto nel medagliere delle recenti Olimpiadi di Sochi 2014 nel quale ci hanno surclassato sia per numero di medaglie che di ori, ma in una disciplina sono ancora molto distanti dagli azzurri: la pallanuoto.
Per storia e anche per qualità non c’è assolutamente paragone tra il nostro Settebello, vincitore di tre ori olimpici e mondiali, e vice campione in carica dopo Londra, e la squadra francese, medagliata olimpica tre volte, ma storia di quasi un secolo fa. Negli ultimi anni i francesi hanno faticato e non poco a trovare spazio in questo sport: l’ultima competizione importante alla quale hanno partecipato è stata l’Olimpiade di Barcellona 1992, invece per trovarli ad Europei e Mondiali dobbiamo risalire al 1991.
Il gap quindi è davvero profondo, anche se, proprio in questo 2014, si sta ricucendo un po’: la Francia di mister Petar Kovacevic (come si nota dal nome, montenegrino) è riuscita a conquistare la qualificazione all’Europeo di Budapest che si svolgerà nella capitale magiara dal 13 luglio. Merito di un gruppo in grande crescita, sempre più affiatato e guidato da un vero e proprio fenomeno che abbiamo cominciato ad apprezzare quest’anno nel campionato di serie A1 maschile: si tratta del centroboa Michael Bodegas, capitano dei transalpini, punto di forza della nuova AN Brescia che punta a far bene anche in Europa; fisico, classe e esperienza per Bodegas, tutto ciò che serve per primeggiare. E pensare che un altro giocatore di livello assoluto, Ugo Crousillat, lo scorso anno ha cambiato nazionalità passando al Montenegro (vincendo anche l’argento mondiale a Barcellona 2013); l’altro pezzo da novanta dell’AN Brescia avrebbe fatto davvero comodo alla squadra di Kovacevic. Molto probabilmente i francesi non riusciranno ad andare molto lontano in questo Europeo (girone B complicatissimo con Serbia, Ungheria, Germania, Croazia e Spagna, quattro su cinque compagini di livello mondiale), ma comunque la crescita costante c’è stata e potrà servire per il vero e proprio obiettivo francese: la qualificazione a Rio 2016.
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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com