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Ciclismo
Parigi-Roubaix 2014: le pagelle della Regina delle Classiche
L’ha spuntata Niki Terpstra. È stato lui oggi ad entrare per primo nel velodromo di Roubaix, 257 chilometri dopo la partenza da Compiegne. Al termine di una lunga, e spettacolare giornata, ecco le pagelle della Parigi-Roubaix. Dai vincitori agli sconfitti passando per tutti coloro che hanno lasciato il segno.
TERPSTRA Niki, voto 9: impossibile dargli 10, semplicemente perchè non è stato il più forte in corsa. Staccato sul pavè e mai protagonista, riesce a far saltare il banco con un solo e semplice scatto a 6 chilometri dalla conclusione che lascia di sasso tutti gli avversari. Bravissimo a cogliere il momento giusto e ad avere ancora benzina dopo oltre 250 chilometri, ma nelle fasi di gara precedenti ha fatto vedere ben poco.
DEGENKOLB John, voto 9: è secondo, ma sta studiando da granissimo. Tagliato fuori da una foratura alla Sanremo, oggi ha dimostrato di avere grandi gambe quando è rimasto con i migliori sul Carrefour de l’Arbre, l’ultimo tratto di pavè veramente selettivo. Molto più di un velocista, è ormai da tempo che sta iniziando a saggiare le prime posizioni nelle classiche monumento. E anche la Roubaix sembra essere molto adatta a lui.
CANCELLARA Fabian, voto 7: una gara anonima culminata con il 12esimo podio consecutivo in una Classica Monumento. Non arriva il quarto successo, così come non è arrivato un suo scatto, atteso da avversari e tifosi per tutta la corsa. Si limita a rimanere in gruppo fino ai momenti decisivi, quando però non riesce a fare la differenza. In volata è battuto solo da Degenkolb.
VANMARCKE Sep, voto 7,5: oggi, probabilmente, era il più forte sul pavè. Eppure non è riuscito a sfruttare questa superiorità nonostante un’ottima squadra a supporto. Probabilmente gli manca ancora la capacità di gestire la corsa quando parte con i favori del pronostico. In ogni caso, ormai è una sicurezza per questo tipo di corse, e il futuro potrebbe essere tutto dalla sua parte.
STYBAR Zdenek, voto 6,5: stesso copione dello scorso anno. Riesce a nascondersi fino al Carrefour de l’Arbre, settore nel quale riesce sempre a rimanere con i primissimi. Questa volta non viene abbattuto da uno spettatore ma non lascia mai realmente il segno. Alla fine è quinto.
SAGAN Peter, voto 8: la sua corsa inizia in salita prima della Foresta di Arenberg, quando fora ed è costretto ad inseguire a lungo. Sembra in difficoltà, ma nonostante questo nel finale è davanti e prova anche ad andarsene da solo verso il traguardo. Non riesce ma è comunque sesto in una corsa che sta ancora imparando a scoprire. Un passo avanti, deciso, rispetto alle prestazioni senza acuti di Sanremo e Fiandre.
THOMAS Geraint, voto 7: all’attacco già da lontano, nel finale se la cava alla grande e alla fine è settimo. Orfana di Boasson-Hagen il Team Sky è riuscita comunque ad entrare tra i migliori 10 con 2 corridori.
WIGGINS Bradley, voto 8: quasi sbeffeggiato alla vigilia da tanti, il Baronetto inglese zittisce tutti sulla strada e sulle pietre. Non ancora a livello dei migliori, ma alla fine nono. Un fuoriclasse del pedale capace di vincere in pista, al Tour de France e ora competitivo anche alla Roubaix. Nei prossimi anni, se dovesse focalizzare la preparazione su questo obiettivo, potrebbe anche togliersi soddisfazioni importanti.
BOONEN Tom, voto 9: il coraggio non è mancato al belga, un vero e proprio Tornado quando a 65 chilometri dalla conclusione se ne va di forza sul pavè. Poi tira, litiga con i compagni di avventura e resiste. Ad un certo punto sembra quasi poter arrivare al traguardo, ma la sua azione si spegne a 20 chilometri dalla conclusione. Soffre nel finale ma nonostante questo riesce a rientrare sui primi e a chiudere decimo. Mai domo e autore di una grande corsa.
PHINNEY Taylor, voto 5: ci si aspetta sempre tanto da lui in questo tipo di corse, ma per ora non si è mai confermato su strada. Senza voto il suo compagno Greg Van Avermaet, escluso dalla lotta per il successo da una caduta nelle fasi finali.
BOOM Lars, voto 5: bene fino ad un certo punto, poi si spegne la luce e affonda. Per ora, eterna promessa.
POZZATO Filippo, voto 4: è il migliore degli italiani in 50 esima posizione. Il che è tutto dire. Dispiace ma anche quest’anno il corridore di Sandrigo, che in passato ha dimostrato di poter andare forte arrivando anche in seconda posizione in questa corsa, è da bocciare in toto. Illude quando tiene le prime posizioni nelle Foresta di Arenberg, ma negli ultimi 50 chilometri non ha il ritmo dei big nei tratti in pavè. Piccola attenuante una doppia foratura.
ITALIA, voto 4: mancato Ballan, per gli azzurri non si intravede la luce in fondo al tunnel. Nel 2012 gli italiani avevano raccolto tre podi tra Fiandre e Roubaix, mentre in questo 2014 non sono mai entrati nei primi 10. Luca Paolini è messo fuori gioco da una caduta, Manuel Quinziato lavora per i compagni e fa una bella figura. Ma per il resto c’è poco. Nascosti Salvatore Puccio e Matteo Trentin.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Pagina Facebook Team Sky