Parigi-Roubaix 2014: poche speranze per gli italiani

17esimo domenica al Giro delle Fiandre, Filippo Pozzato è risultato essere il migliore degli italiani nella seconda classica Monumento della stagione. Nessuno degli atleti azzurri, però, è sembrato brillante una volta che la corsa si è accesa nei punti cruciali della gara. Date queste premesse, è difficile pensare che la situazione possa essere stravolta domenica per la Parigi-Roubaix.

Come spesso accade su queste strade, la nostra miglior carta da giocare sarà proprio Pippo Pozzato. Tra i talenti più cristallini in gruppo, in carriera ha sempre faticato a rimanere stabilmente ad alti livelli. Difficile ipotizzare una vittoria del corridore della Lampre-Merida, che per attentare al primo successo nella Regina delle classiche potrebbe provare ad anticipare il gruppo dei migliori, magari con un plotoncino di coraggiosi ad un centinaio di chilometri dal traguardo dato che attualmente non sembra in grado di potersi giocare le prime posizioni con i vari Cancellara, Boonen e Vanmarcke in un testa a testa negli ultimi chilometri. La Lampre correrà con 9 corridori italiani, e tra questi potrebbero fare bene anche Sacha Modolo e Davide Cimolai, che però hanno poca esperienza su queste strade.

Ha buone chance di finire nelle prime posizioni anche Luca Paolini, un anno fa il migliore degli italiani nonostante alcuni problemi meccanici che gli hanno impedito di entrare nella top 10. In casa Katusha, però, il capitano potrebbe essere, ancora una volta, Alexander Kristoff, e l’esperto corridore nostrano potrebbe essere chiamato ad aiutare il norvegese che poche settimane fa si è imposto alla Milano-Sanremo per poi chiudere in quinta piazza il Fiandre.

Tra gli altri italiani che potrebbero provare qualcosa ci sono Manuel Quinziato (BMC), già in avanscoperta al Fiandre, Jacopo Guarnieri (Astana), Matteo Trentin (OmegaPharma-QuickStep), probabilmente chiamato a lavorare per i capitani, e Salvatore Puccio (Team Sky).

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Pagina Facebook Giro d’Italia