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Vela, Coppa del mondo Maiorca: concorrenza agguerrita ma l’Italia c’è

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Prestazioni positive, qualcuna negativa e anche un po’ di sfortuna. L’Italia torna da Maiorca con la consapevolezza di dover lavorare ancora parecchio per tenere testa al resto del mondo. Davvero impressionante la lista di partenza della 45ma edizione del Trofeo SAR Princesa Sofia con circa 1200 velisti in rappresentanza di 60 nazioni. Di queste 60 ben 14 sono salite sul podio e 30 hanno piazzato almeno una barca o tavola nelle prime dieci posizioni. A farla da padrone sono state Francia e Gran Bretagna che primeggiano rispettivamente con otto e sette podi. Bene come al solito anche Australia e Nuova Zelanda (3 e due podi a testa) così come i paesi nordici saliti sul podio con Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia.

All’appello risponde pure l’Italia che si porta a casa uno straordinario podio con Bissaro-Sicouri nei Nacra 17. Bene anche Flavia Tartaglini, vincitrice qui lo scorso anno e confermatasi ad alti livelli con una sesta piazza. Discontinui ma in crescita anche i giovani: da Francesco Marrai a Giovanni Coccoluto nei Laser a Ruggero Tita e Giacomo Cavalli nei 49er. E’ mancato nelle ultime giornate il 49er FX di Conti-Clapcich, classificatosi comunque in 12esima piazza, mentre non hanno brillato nei 470 Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti, fuori dalla flotta oro e 42esimi nella classifica finale.

E’ bene sottolineare come gli equipaggi sotto la guida del dt Marchesini (leggi qui le sue dichiarazioni) siano risultati i migliori in tutte le classi eccetto proprio nei 470 dove i tre team nazionali di Francesco Falcetelli-Matteo Bernard, Matteo Capurro-Matteo Puppo e Simon Sivitz Kosuta-Jas Farneti, sono stati battuti da Giulio Desiderato e Andrea Trani. Un finale di gara in crescendo per il binomio italiano costituitosi a fine 2013 dopo alcune stagioni a bordo del Melges 20 3Menda di Federico Albano.

“Il risultato con il quale salutiamo Palma di Maiorca è in linea con le aspettative della vigilia – ha commentato Giulio Desiderato a fine regate – Io e Andrea siamo buoni amici, ma andiamo in 470 insieme da un tempo limitato ed esordire in un evento di tale prestigio con una serie come questa ci fa capire che siamo sulla strada giusta e ci da lo stimolo a proseguire il cammino congiunto con ancor maggiore dedizione”.

“Sono stati cinque giorni molto importanti per la nostra campagna olimpica – gli fa eco Andrea Trani – Siamo migliorati sotto alcuni aspetti e ne abbiamo individuati altri sui quali dovremo lavorare sodo in vista dei prossimi impegni, come le partenze, vero tallone di Achille per la durata di quasi tutta la settimana. Comunque, bene così e avanti tutta”.

Se nella classe 470 la strada per arrivare nell’elite mondiale è ancora lunga non si può dire lo stesso per quanto riguarda i Nacra 17. Nel cat olimpico misto uomo/donna l’Italia ha dimostrato di essere una nazione leader. Nell’isola maiorchina la squadra azzurra ha dovuto pure fare i conti anche con l’infortunio al ginocchio che ha messo ko il prodiere Francesco Bianchi, senza il quale probabilmente sarebbero stati due gli equipaggi tricolori a giocarsi le medaglie. “Al momento Francesco sente tanto dolore, ma riesce a stare in piedi e cammina, quindi speriamo che la cosa sia meno grave del previsto: penso e soprattutto spero che si tratti solo di una distorsione”, spiega la compagna Federica Salvà. “Oggi faremo la risonanza, poi andremo dal Dottor Battistella con i risultati. Chiaramente l’obiettivo è recuperare per Hyeres, l’ultima tappa della World Cup, che è già alle porte. Voglio guardare avanti, non mi va di pensare alla regata di Palma, a quello che avremmo potuto fare”.

Foto: Federazione Italiana Vela

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francesco.drago@olimpiazzurra.com

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